Nel 72 un giovane fisico di nome Unruh paragonò il fenomeno
di un buco nero con la caduta di un fluido in una cascata.
Così chiese di immaginare un urlo di un pesce che si tuffa in una
cascata. L'acqua cade così velocemente nella cascata che supera la velocità del suono in un determinato punto. Quando il pesce supera
tale punto l'acqua spazzerà via le sue onde sonore (urla) verso il basso più
velocemente delle onde sonore così che il pesce non può più essere
sentito dai suoi compagni nel fiume.
Secondo la teoria della relatività quando
ci si avvicina ai fenomeni noti come i buchi neri il tessuto dello
spazio-tempo diventa sempre più curvo e quindi a un aumento della gravità.
In un punto di non ritorno conosciuto come "orizzonte
degli eventi", la curvatura spazio-tempo diventa così ripida che i segnali
non possono più salire al mondo esterno. Entro l'orizzonte degli eventi, anche
la luce è tenuto prigioniero dalla gravità del buco nero, rendendo i buchi neri
invisibili.
Nel 1981 il paragone si rivelò ancora più azzeccato tanto
che gli orizzonti sonori di una cascata sono denominati buchi neri sonici.
I ricercatori hanno iniziato a cercare attraverso l'uso di impianti idraulici la fisica dei buchi neri sonici per cercare indizi circa
buchi neri reali. E negli ultimi anni, hanno iniziato la creazione di buchi
neri sonori in laboratorio e l'elaborazione di sempre più sofisticati
esperimenti analogici . L'estate scorsa, Jeff Steinhauer del Technion di Haifa,
in Israele, ha riferito l'ultimo ritrovamento : la rilevazione dell'analogico
sonoro di radiazione di Hawking, un ipotetico fenomeno buco nero previsto da
Stephen Hawking nel 1974.
Che consiste nel fenomeno della perdita di informazioni.
Ultimamente la fisica è costretta a rivedere alcuni concetti.
“Nella teoria quantistica, energia e informazione posso
scappare da un black hole”. Una retromarcia che cambia tutto.
La scienza degli ultimi decenni va rivista, almeno in parte.
In uno studio di Stephen Hawking, inviato a Nature, arriva una retromarcia da
parte dello scienziato britannico: ci siamo sbagliati. I buchi neri, che già
sapevamo non essere buchi, non sono neanche neri. Il fatto è che il
ripensamento arriva da parte di Hawking che è considerato uno dei padri della
moderna teoria dei buchi neri.
Ma cos’è un black hole? Fino ad oggi avremmo detto che è un
‘oggetto’ con una massa tale che la sua gravità è talmente forte da non
permettere nemmeno alla luce di uscire. Da cui il nome ‘nero’. L’idea di buco è
per il fatto che qualsiasi onda o particella verrebbe attirata dal campo
gravitazionale, ‘cadendo’ al suo interno.
Ora Hawking stravolge la teoria, e anche se
da un punto di vista pratico non sembrano esserci molte differenze, da un punto
di vista scientifico cambia molto, se non tutto: “Nella teoria classica –
scrive lo scienziato – non c’è fuga da un buco nero, ma la teoria quantistica
permette a energia e informazione di uscirne”. Va così in pensione – spiega
Nature – il concetto di “orizzonte degli eventi”, un confine invisibile che non
può essere superato.
Hawking ha inviato il suo studio, dal titolo ‘Conservazione
dell’informazione e previsioni meteo nei buchi neri’ il 22 gennaio e non ha
ancora passato un vaglio della comunità scientifica. Ma l’autore è tale che
subito è stato ripreso dalla rivista.
Nella sua nuova teoria, Hawking
parla di un “più benevolo orizzonte apparente”, che imprigiona solo
momentaneamente materia ed energia prima di rilasciarla “anche se in una forma
più ingarbugliata”. Non pensate però che adesso sia possibile per l’uomo
entrare e uscire da un buco nero : si parla sempre di particelle ed energia,
qualunque oggetto si avvicinasse – per quanto possibile – a un buco nero sarebbe
attirato e completamente disintegrato.
Ma, Hawking stesso ammette, la
teoria non è sufficiente.
“PER UNA SPIEGAZIONE COMPLETA DEL PROCESSO SERVIREBBE UNA
TEORIA CHE UNIFICASSE LA GRAVITÀ CON LE ALTRE FORZE FONDAMENTALI DELLA NATURA”.
La storia sta nel fatto che si considerano i comportamenti
dell'universo non unificati, oggi sappiamo che l'elettromagnetismo, la fisica
quantistica, il suono, funzionano in modo simile grazie alla vibrazione, la
vibrazione è l'elemento fondamentale, per mettere insieme le cose ci basta
quindi osservare il funzionamento di un superfluido come il campo unificato per
riuscire a capire i fenomeni che hanno in comune. Questo super fluido quando è
in grado di trovare la perfetta comprimibilità verso il suo massimo
addensamento trova anche la giusta distanza tra le onde che iniziano ad essere
risucchiate verso il centro senza attrito, questo orizzonte corrisponde alla
modifica della topologia geometrica che impegnava prima, così che la struttura
informativa viene ricompressa perfettamente. Ma il buco nero è anche la fonte
della creazione perché essendo il punto più denso è la massima distribuzione in
tutto il campo unificato, è la fonte fluida di tutte le altre densità.
Così il fenomeno rimette in moto ancora una volta il nastro all'infinito. Oggi
i buchi neri forse rendono come termine ma non come fenomeno nel senso che il
termine più appropriato è singolarità.....
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