venerdì 26 marzo 2021

Il potenziale della mente: il Dèjà vù


 Almeno una volta, nella vita di ogni persona, capita di sperimentare quel fenomeno chiamato Deja vù (già visto). Secondo uno studio questo è vero per più del 60% delle persone. Secondo esperti come il dottor Akira O'Connor, docente di psicologia presso l'Università di St. Andrews, il déjà vu non è solo un sentimento di familiarità, ma anche il riconoscimento metacognitivo che questi sentimenti siano “fuori luogo”, cioè non opportuni. Questo meccanismo è descritto come un senso di conflitto tra la familiarità imperante durante il dejà vù e la sensazione che sia un errore di percezione. I neuroscienziati hanno stabilito che questa illusione della memoria si verifica quando le regioni frontali del cervello stanno tentando di correggere una memoria imprecisa.

Sebbene non ci sia una spiegazione completamente concordata per ciò che accade nel cervello quando si verifica il déjà vu, la maggior parte dei modelli suggerisce che si verifica quando aree del cervello (come il lobo temporale) alimentano le regioni frontali della mente segnalando che un'esperienza passata si sta ripetendo. Le parti frontali del cervello che prendono le decisioni, effettuano un controllo per vedere se la memoria è effettivamente vera o possibile, forse dicendo qualcosa del tipo: "sono stato qui prima?"

Sulla questione sono nate una serie di teorie affascinanti come quella della non località dei ricordi o quella dei principi non lineari del tempo che descrivono rispettivamente il déjà vu o come una sintonizzazione con dei ricordi già avuti o come una possibilità di affrontare una dislocazione temporale dei ricordi.  L’interpretazione classica data da queste teorie, non tiene in considerazione alcune situazioni quantistiche presenti nel cervello. In pratica, quando partiamo dalla considerazione di un modello scientifico classico che afferma che tutto il tempo è lineare e tutta l'esperienza è lineare, limitiamo le nostre spiegazioni su ciò che potrebbe essere il déjà vu, a qualcosa che si adatta a quel paradigma.

Vediamo ora altre possibili interpretazioni del dèjà vu e delle sue funzioni!

·        Se vediamo la questione da un punto di vista olografico e incominciamo a capire che la rielaborazione della realtà è creata da una matrice elettrica anche l’interpretazione del dèjà vu assume un nuovo significato. Cerchiamo quindi di comprendere più a fondo la visione della creazione della realtà secondo la nuova fisica. Il comportamento quantistico del campo è di natura informativa e la mente è una funzione di campo olografico che comunica con il cervello. Il nostro sistema nervoso è visto come una rete composta da multi-cavità che interagisce con un dominio meta-cognitivo presente nella matrice spaziale o campo olografico. In questo sistema esiste una mente attiva ma separata dalla mente razionale in cui è possibile la creazione degli eventi come una sequenza elettrica strutturata che anticipa gli eventi stessi. Quando la mente accede a questo dominio meta-cognitivo la matrice spaziale genera l’immagine e la comunica al cervello. Quando si ha sovrapposizione tra l’immagine creata dalla matrice e la registrazione nel cervello dell’immagine come ricordo, sembra che ciò che sto vedendo sia ciò che sto ricordando, quindi qualcosa di già visto. Così attiverò tentativi di ridefinizione spaziale e temporale dell’evento stesso. In questa soluzione l’evento anticipato costituisce la percezione inconscia della sequenza temporale. In una forma più semplice se vediamo la mente come immersa nel coniugato di tempo/spazio descritto da Larson possiamo vedere il dèjà vù come un recupero del ricordo sul paesaggio temporale anticipato inteso da noi come futuro.

·        Molti associano il dèjà vù a fenomeni di chiaroveggenza.

·        Anne Cleary, ricercatrice presso la Colorado State University, ha invece una nuova teoria sul perché il déjà vu è accompagnato non solo da sentimenti di predizione, ma anche da un sentimento del "sapevo che sarebbe successo" un minuto dopo. Secondo tale teoria un pregiudizio “postdittivo” è la vera causa del dèjà vù. Vediamo cosa è emerso nelle osservazioni fatte in laboratorio: le persone che stavano avendo un déjà vu non erano in grado di prevedere effettivamente cosa sarebbe successo dopo. Quella sensazione predittiva, per quanto intensa, era solo una sensazione. Per testare questa teoria in laboratorio, Cleary ha immerso un gruppo di soggetti di prova in una scena simile a un videogioco creata nel mondo virtuale di Sims. Ai soggetti è stato chiesto se stavano vivendo un déjà vu. Successivamente, la scena virtuale veniva accuratamente cambiata anche con degli spostamenti imprevisti a sinistra o a destra. Ai partecipanti veniva chiesto se la scena si era svolta nel modo in cui si aspettavano. In un esperimento successivo, ai partecipanti è stato inoltre chiesto di valutare la familiarità della scena, sia prima che dopo la visualizzazione. Dopo aver analizzato i risultati, i ricercatori hanno scoperto che quando intensi sentimenti di predizione accompagnavano il déjà vu, emergevano i sentimenti di "postdiction" - che la persona riferiva, credendo di sapere quale particolare svolta sarebbe avvenuta. Ma l'esperimento è stato impostato in modo che fosse impossibile per loro saperlo. Il pregiudizio "Sapevo che sarebbe successo" era molto forte quando si verificava il déjà vu, e particolarmente forte quando la scena era classificata come molto familiare.

Anche se questi esperimenti mostrano una buona influenza delle credenze nel dèjà vù, ci sono dei dèjà vù che derivano da sogni o da stati di meditazione avanzata come il remote viewing che mostrano la possibilità della mente di cogliere una potenziale scena futura.

·        In uno studio (THE JOURNAL OF ALTERNATIVE AND COMPLEMENTARY MEDICINE Vol.10, Number1 e 2, 2004 “ROLLIN McCRATY, Ph.D. et al…,) 26 adulti, 11 maschi e 15 femmine di età compresa tra i 28 e i 56 anni, sono stati testati in due condizioni:

1) Condizione psicofisiologica normale di base senza l’utilizzo di alcuna tecnica meditativa.

2) I partecipanti attuavano la tecnica Hearth Lock In che induceva una coerenza fisiologica.

Ad ognuno di loro venivano fatte vedere 45 fotografie su un monitor di cui solo 15 provocavano uno stimolo emozionale. Il tutto veniva monitorato tramite battito cardiaco.

Conclusioni

a) Alcuni indicatori elettrofisiologici rispondono a stimoli emozionali che vengono dal futuro, prima che possano essere sperimentati consapevolmente.

b) Il nostro apparato percettivo continuamente fa lo scanner del futuro.

c) Risulta chiaro che una significativa decelerazione del battito cardiaco si ha in risposta a un prestimolo emozionale.

d) Questi studi non precludono la possibilità che altri organi o sensori del corpo umano possano rispondere al prestimolo emozionale prima che tale stimolo venga sperimentato consciamente, come evidenziato per il cuore e il cervello.

·        Uno studio olandese, pubblicato su Nature Communications dalla Radboud University di Nimega, ha scoperto i neuroni ‘Nostradamus’, capaci di prevedere il futuro. Si trovano nella corteccia visiva, che elabora le informazioni sensoriali provenienti dagli occhi, e sono in grado di anticipare gli eventi futuri (ad esempio la traiettoria di un’auto mentre attraversiamo la strada) basandosi sulle esperienze del passato. Una serie di calcoli in grado di riprodurre nella più piccola frazione di secondo una realtà che ancora deve realizzarsi.

·        I neuroscienziati dell'Università di Glasgow hanno dimostrato come il cervello umano può prevedere ciò che i nostri occhi vedranno dopo, utilizzando la risonanza magnetica funzionale (fMRI).

Questi studi ci fanno capire che le potenzialità della mente non sono ancora state comprese bene, tuttavia il dèjà vù in alcuni casi può aprire effettivamente il ricordo di una sequenza temporale già vista nel complesso mentale. Infatti se vediamo la differenza elencata da Larson tra spazio/tempo e tempo/spazio possiamo vedere come l’incarnazione si stia muovendo in un ambiente spazio/tempo dove la velocità è inferiore a quella della luce. La mente invece è presente nel tempo/spazio e quindi in grado di muoversi nel tempo alla velocità della luce. Quando la nostra parte razionale è in grado di accedere a tale regno di potenziali, anche per un istante, è possibile vedere ciò che è avanti nel paesaggio temporale. Averne un ricordo al momento della visione nello spazio/tempo creerebbe il dèjà vù.

Tu che dèjà vù hai avuto?

martedì 23 marzo 2021

La gravità quantistica obbedisce alle stesse leggi del DNA

 


In uno studio recentemente pubblicato dall’Institute FEMTO-ST CNRS UMR 6174, Università della Borgogna / Franca Contea, 15 B Avenue des Montboucons, F-25044 Besançon, Francia e Quantum Gravity Research, Los Angeles, CA 90290, USA  dal titolo “Gruppi finiti per la superficie Kummer: il codice genetico e un'analogia di gravità quantistica”  si discute di come la superficie di Kummer, utilizzata per descrivere alcune funzioni della gravità quantistica, sia utilizzabile anche per descrivere alcuni impaccamenti di DNA / RNA di alcuni complessi proteici del nostro codice genetico.

La teoria afferma che si può osservare un'analogia matematica tra il modo in cui DNA / RNA si organizzano e alcune teorie della cosmologia quantistica basate sulla dualità delle stringhe.

Nella teoria della gravità eterica questa correlazione è stata definita con la compressione di carica in sequenze geometriche di onde stazionarie in solidi platonici. La parte finale della sequenza vibrazionale, verso il dominio del vuoto, ha una forma dodecaedrica molto simile a quella assunta dal DNA nella sua compressione.

In un articolo medico, intitolato G-ball, Mark White propone che la tabella dei codoni del codice genetico segue la forma proprio di un dodecaedro pentagonale a 12 facce. Infatti ci sono dieci gruppi di fosfato-zucchero in ogni rotazione completa di 360° della spirale del DNA. La quantità di rotazione è quindi 360 diviso 10 che è 36° che corrisponde a metà rotazione del pentagono. I codoni del DNA sono esattamente 64 come la struttura di tetraedri che si avvicina al dominio del vuoto. Il codice genetico quindi si organizza in forma di tetraedri.

La gravità viene spesso definita come la funzione di una spirale di campo che si muove in sezione aurea. Inoltre esiste grande consenso rispetto al fatto che la geometria elettrica del DNA cellulare sia l'annidamento di un dodecaedro basato sulla proporzione aurea. In realtà l'impronta della proporzione aurea è stampata in tutto il DNA, quindi se aggiungiamo il punto di vista elettrico, secondo cui la proporzione aurea è la chiave della compressione costruttiva di carica (anche definibile come impacchettamento di memoria), cominciamo ad avere un indizio sulle più profonde funzioni del DNA rispetto alla gravità quantistica.

Le teorie di biologia quantistica hanno già descritto come i microtubuli neuronali e molti altri biopolimeri come il DNA possono formare onde solitoniche (onde spirali) in grado di produrre vari fenomeni di tipo particellare come i fononi e i condensati di Bose-Einstein. Ancora una volta, si tratta di una forma di comunicazione non classica bensì di una funzionalità quantistica all’interno del sistema biologico.

Lo studio sulla superficie di Kummer ha già messo in risalto come questa sia funzionale nella rappresentazione dell’elettromagnetismo. Anche per il Dna c’è stata ampia discussione sulla sua relazione con l’elettromagnetismo.

In quanto antenna fondamentale per le radiazioni elettromagnetiche, il DNA può ricevere la luce, trasdurla, elaborare una risposta e riemettere segnali elettromagnetici che avranno un effetto di modulazione molto definito su molecole specifiche o anche target extracellulari. Tuttavia, il DNA mostra anche un’organizzazione strutturale caratteristica delle antenne frattali, che consente alla molecola di ricevere e trasdurre energia di punto zero e di interagire più direttamente con il Campo. Queste forme di energia più impalpabili interagirebbero più direttamente con la coscienza, e in questo modo potrebbero influenzare tanto l’espansione quanto la contrazione della consapevolezza cosciente. Ciò significa che certe disposizioni modulari del DNA sarebbero più tendenti alla consapevolezza cosciente e quindi correlate al principio universale di singolarità.

Nel mio libro “Reiterazioni Infinite” ho correlato l’evoluzione interiore all’accesso nel dominio del vuoto che si esprime naturalmente nella formazione di una sfera di luce all’interno del cervello umano. Un altro recente studio del dott. Meijer esamina la prova della natura invariante di scala della coscienza in cui la geometria toroidale modella la coscienza a tutti i livelli frattali dell'universo e quindi anche la cognizione umana dove si esprime come spazio di lavoro olografico all'interno del cervello cioè un "orizzonte di eventi cerebrali". Questi studi ci fanno capire che il DNA nasce dal campo di punto zero nella sua fluttuazione quantistica così come tutto ciò che esiste. Il fenomeno della gravità è lo stesso che si ripete in ogni creazione.

lunedì 22 marzo 2021

Time entangled




 

Ultimamente nella fisica si parla tanto di entanglement quantistico. L’entanglement si riferisce alla connessione tra due particelle che viene mantenuta attraverso lo "spazio". Le ricerche della fisica dimostrano che è possibile averlo anche nel tempo. Questo fenomeno ha messo in difficoltà le menti di molti scienziati. Ma vediamo cosa c’è da considerare. Un team di fisici dell'Università Ebraica di Gerusalemme ha riferito nel 2013 di aver intrecciato con successo fotoni che non sono mai coesistiti. Precedenti esperimenti che coinvolgevano una tecnica chiamata "scambio di entanglement" avevano già mostrato correlazioni quantistiche nel tempo, ritardando la misurazione di una delle particelle entanglement coesistenti, tuttavia questo team è stato il primo a rilevarne l’effettività. I dati mostrano l'esistenza di correlazioni quantistiche tra fotoni "temporalmente non locali", il che significa che l'entanglement può verificarsi tra due sistemi quantistici che non sono mai coesistiti. Questo mette in difficoltà alcune teorie, è come se la luce che stai osservando adesso stia influenzando quella del lontano passato.

I fisici dell'Australian National University (ANU) hanno condotto un esperimento mentale basato sul concetto della scelta ritardata di John Wheeler , i risultati sono stati recentemente pubblicati sulla rivista  Nature Physics.  Questo esperimento mostra che ciò che accade nel passato può influenzare il futuro e viceversa.

Nel 2007 ( Science  315 , 966, 2007), gli scienziati in Francia hanno sparato ai fotoni in un apparato e hanno dimostrato che le loro azioni potevano cambiare retroattivamente qualcosa che era già accaduto. Se tentiamo di attribuire un significato oggettivo allo stato quantistico di un singolo sistema, appaiono curiosi paradossi: gli effetti quantistici imitano non solo l'azione istantanea a distanza, ma anche l'influenza delle azioni future su eventi passati, anche dopo che questi eventi sono stati irrevocabilmente registrati. Questo apre alla possibilità di tecnologie in grado di comunicare con il passato, con il futuro, di poter cambiare gli eventi nel tempo ed altro, ma nella ricerca manca un pezzo fondamentale: la coscienza.

Una soluzione elegante possiamo immaginarla se applichiamo il concetto di tempo/spazio di Larson. Se consideriamo gli effetti della realtà come fenomeni di registrazione di campo possiamo immaginare come un movimento conosciuto come spazio/tempo sia in realtà in continuità al di là del tempo. Infatti il tempo/spazio ha delle regole fisse ma solo per la coscienza che vi transita all’interno con la stessa densità informativa. La realtà a livello di campo di punto zero lampeggia ad alta frequenza dentro e fuori l’esistenza facendola apparire e scomparire oscillando tra la forma e la sua assenza, innumerevoli volte ogni secondo, dando alla coscienza la sensazione del tempo. Il sistema che percepisce il tempo è in un paesaggio tridimensionale dove si trova a dover scegliere la direzione, ma per il punto centrale esiste solo un effetto di campo oscillante. Nella linea continua è come essere in un corpo quindi qualsiasi cosa cambi la linea in qualsiasi punto, cambia tutta la linea.

Percepire l’universo dal livello del campo unificato, significa capire che il campo unificato comprende tutto, tutta la creazione, che tutto il passato e futuro sono codificati olograficamente dentro il campo unificato; tutto lì esiste simultaneamente, inscritto nella struttura del vuoto.

Quindi niente paura avete fatto qualcosa nel passato che volete cambiare? Basta risolverla interiormente ora perché non esista più nel passato. Infatti se vediamo i feedback mentali che stiamo avendo nel qui ed ora sicuramente stiamo osservando gli effetti continui provenienti da quello che noi consideriamo passato e quelli che noi consideriamo futuro. Lavorando sul volume informativo interiore stiamo facendo una correlazione sulle oscillazioni quantistiche diluite in una linea del tempo, quindi stiamo processando co-influenze reciproche. Immaginate una parte di voi che medita ora sta risolvendo problemi nella registrazione del passato in un voi alle prese con una difficoltà. Questo lavoro è il segreto per aprire la porta sul momento presente un effetto quantistico dato da una correlazione di onde esperito da alcuni mistici…..

venerdì 19 marzo 2021

Rapporto reciproco tra Sole Terra Uomo

Uno studio pubblicato sull'International Journal of Environmental Research and Public Health,  ha dimostrato che i cambiamenti nell'attività solare e geomagnetica sono correlati ai cambiamenti nell'attività del sistema nervoso umano. Lo studio mette in risalto il fatto che il sistema nervoso del corpo e i ritmi fisiologici sono direttamente connessi all’attività geomagnetica della Terra.

Lo studio sottolinea:

I sistemi di regolamentazione umana sono progettati per adattarsi alle variazioni climatiche e geomagnetiche giornaliere e stagionali; tuttavia, bruschi cambiamenti nell'attività solare e geomagnetica e tempeste geomagnetiche possono stressare questi sistemi regolatori, con conseguenti alterazioni dell'equilibrio melatonina / serotonina, della pressione sanguigna, del sistema immunitario, dei processi riproduttivi, cardiaci e neurologici. L'attività geomagnetica disturbata è associata all'intensificazione delle malattie esistenti, agli aumenti significativi dell'incidenza e della morte di infarto miocardico, ai cambiamenti nel flusso sanguigno, all’ aggregazione e alla coagulazione, all’aumento della pressione sanguigna, alle aritmie cardiache e alle convulsioni negli epilettici.

Lo studio prosegue descrivendo diversi esempi in cui il sistema nervoso autonomo umano sembra rispondere a questo tipo di attività.

Per questo studio specifico hanno partecipato dieci individui sani di età compresa tra 34 e 65 anni, con un'età media di 53 anni. La loro variabilità della frequenza cardiaca (HRV) è stata registrata per 31 giorni consecutivi.

Sulla base dei loro risultati, gli autori hanno concluso:

Nel complesso, lo studio suggerisce che l'attività quotidiana del sistema nervoso autonomo non solo risponde ai cambiamenti nell'attività solare e geomagnetica, ma è sincronizzata con i campi magnetici variabili nel tempo associati alle risonanze della linea del campo geomagnetico e alle risonanze di Schumann. Una probabile spiegazione di come i campi solari e geomagnetici possono influenzare l'attività del sistema nervoso umano è attraverso un accoppiamento risonante tra i nostri sistemi nervosi e le frequenze geomagnetiche (onde di Alfvén), o onde stazionarie a frequenza ultra bassa nella cavità risonante della ionosfera terrestre (risonanze di Schumann) che si sovrappongono ai ritmi fisiologici.

Vari studi sull’argomento sono stati condotti e i risultati ci dicono che:

I campi magnetici della Terra sono portatori di informazioni biologicamente rilevanti che connettono tutti i sistemi viventi.

Ogni persona influenza questo campo di informazioni globali. Un gran numero di persone che creano stati di amore, apprezzamento, cura e compassione coerenti con il cuore possono generare un ambiente di campo più coerente che avvantaggia gli altri e aiuta a compensare l'attuale discordia e incoerenza planetaria.

Esiste un circuito di feedback tra gli esseri umani e i sistemi energetici / magnetici della Terra.

La Terra ha diverse sorgenti di campi magnetici che ci influenzano tutti. Due di loro sono il campo geomagnetico che emana dal centro della Terra e i campi che esistono tra la Terra e la ionosfera. Questi campi circondano l'intero pianeta e agiscono come scudi protettivi che bloccano gli effetti nocivi della radiazione solare, dei raggi cosmici, della sabbia e di altre forme di meteorologia spaziale. Senza questi campi, il ghiaccio come lo conosciamo non potrebbe esistere sulla Terra. Fanno parte dell'ecosistema dinamico del nostro pianeta.

La Terra e la ionosfera generano frequenze che vanno da 0,01 hertz a 300 hertz, alcune delle quali sono nella stessa identica gamma di frequenze di quella che si verifica nel nostro cervello, nel nostroi sistema cardiovascolare e nel nostro sistema nervoso autonomo. Questo fatto è un modo per spiegare come le fluttuazioni nei campi magnetici della Terra e del Sole possono influenzarci. È stato anche dimostrato che i cambiamenti in questi campi influenzano le nostre onde cerebrali, i ritmi cardiaci, la memoria, le prestazioni atletiche e l'health in generale. I cambiamenti nei campi della Terra dovuti all'attività solare estrema sono stati collegati ad alcune delle più grandi creazioni artistiche dell'umanità, nonché ad alcuni dei suoi eventi più tragici. Sappiamo come questi campi ci influenzano ma in che modo noi influenziamo questi campi? Questa è la vera domanda qui. Gli scienziati del GCI credono che poiché le frequenze delle onde cerebrali e del ritmo cardiaco si sovrappongono alla risonanza del campo terrestre, non siamo solo ricevitori di informazioni biologicamente rilevanti, ma alimentiamo anche informazioni nel campo globale, creando così un ciclo di feedback con i campi magnetici terrestri.

La ricerca indica che le emozioni e le coscienze umane codificano le informazioni nel campo geomagnetico distribuendole a livello globale e che i campi magnetici della Terra agiscono come onde portatrici di queste informazioni che influenzano a loro volta tutti i sistemi viventi e la coscienza collettiva: in pratica creiamo la realtà!

Secondo una branca della fisica, e soprattutto secondo la teoria del principio olografico, la realtà è creata da ciò che crediamo.

La fisica convenzionale fornisce un modello dell'atomo che consiste in un nucleo circondato da una nuvola di elettroni. Tuttavia, ci sono cumuli di dati raccolti all'interno della scienza convenzionale e alternativa che suggeriscono che c'è molto di più da comprendere sulla realtà.

 

Da questi dati emerge che c'è molto di più nella materia di quanto potessimo pensare in precedenza e che le particelle appaiono solide quando crediamo che lo siano. Questo fenomeno è noto come effetto osservatore . Sembra che la materia abbia un modo per diventare uno stato solido , ma solo quando crediamo che sia così. È logico che se questo effetto dell'osservatore si applica a livello quantistico, si verificherà anche a livello macro. Potrebbe benissimo essere che la nostra intera realtà fisica sia determinata dalla nostra aspettativa cioè da ciò che ci aspettiamo di vedere.



 

 

Quando livelli crescenti di energia vengono applicati all'atomo di idrogeno, l'atomo si trasforma ogni volta che raggiunge stati energetici più elevati. Si dice che questo input energetico crescente abbia risultati simili anche con i pianeti, poiché i pianeti tendono a crescere in termini di dimensioni e di stato energetico basale. In pratica siamo in grado di ottenere una modifica dei sistemi inglobando onde. Grazie al principio olografico possiamo capire che la nostra interiorità detta ciò che andremo a vedere. L'Effetto Maharishi  è stato osservato in numerose occasioni ormai da decenni. Questo è, ovviamente, l'effetto che si verifica quando molte persone meditano su emozioni positive, un gruppo centrale di persone può avere un enorme impatto sul mondo che li circonda semplicemente per l'influenza della sola coscienza. La violenza, il terrorismo, le vittime e il crimine nel suo insieme sono diminuiti in modo significativo solo per l'influenza della coscienza di gruppo.

 

Quindi vediamo che la coscienza non ha solo la capacità di influenzare alcuni elettroni. Piuttosto, la nostra coscienza ha la capacità di cambiare il focus collettivo delle persone, il risultato degli eventi e persino di cambiare lo stato di base della materia stessa. Immagina le possibilità di un intero pianeta che sceglie di immaginare un mondo migliore.

Queste ricerche ci fanno capire come la coscienza umana lavori all’unisono con i sistemi galattici e sia la causa di ciò che vediamo nella realtà. Questa coscienza immette continuamente dati in un sistema olografico planetario che interagisce direttamente con il Sole. A causa di questo fenomeno c’è un’influenza biunivoca tra ciò che i cicli del Sole manifestano come campo di densità e la formazione del pianeta. Nei giorni di elevata apporto di energia solare (ad esempio come in questi giorni) abbiamo la possibilità di includere le onde di energia proprio come avviene per gli atomi di idrogeno aggiungendo complessità informativa e quindi luce. Per fare questo bisogna portare a coerenza le onde che si producono durante l’evento “portale” energetico….

 

 

 

martedì 16 marzo 2021

La scienza dice che si può viaggiare più veloce della luce? Sai che novità......

Nella foto sotto i modelli di navi che produrrebbero l'effetto necessario al viaggio nel campo.
 

Impressione artistica di diversi progetti di veicoli spaziali considerando le forme teoriche di diversi tipi di "bolle di curvatura". Credito: E Lentz

Secondo uno dei migliori scienziati le navi che viaggiano a curvatura sono possibili.

In uno studio recente, il fisico dott.Erik Lentz ha delineato un modo in cui un razzo potrebbe teoricamente viaggiare più velocemente della luce, ovvero oltre 186.000 miglia al secondo. A quella velocità, gli astronauti potrebbero raggiungere altri sistemi stellari in pochi anni. Questa affermazione è un terremoto per la fisica mainstream basata sulla relatività. Questo perché, secondo la teoria della relatività generale di Einstein, è fisicamente impossibile per qualsiasi cosa viaggiare più velocemente della velocità della luce. L'attuale tecnologia missilistica impiegherebbe circa 6.300 anni per raggiungere Proxima Centauri, la stella più vicina al nostro Sole. I cosiddetti "motori a curvatura" sono stati proposti in precedenza, ma spesso si basano su sistemi teorici che infrangono le leggi della fisica mainstream portando ad una censura estrema.

Il dottor Lentz, uno scienziato dell'Università di Göttingen in Germania, afferma che il suo immaginario motore a curvatura funzionerebbe entro i confini della fisica. Mentre altre teorie si basano su concetti "esotici", come l'energia negativa, lui aggira questo problema usando una nuova particella teorica basata sul concetto di solitone. Secondo la teoria dell’idrodinamica quantistica, quando fasci di campo scorrono più veloci ed escono dalla condizione di superfluidità, possono generare vortici e moti turbolenti, e dare luogo ai cosiddetti solitoni: onde localizzate nello spazio che mantengono forma e dimensione invariate nel tempo.

Oh aspetta un attimo onde vorticose? Ciò che si afferma da anni nella fisica eterica?

Questi "solitoni" iperveloci possono viaggiare a qualsiasi velocità obbedendo alle leggi della fisica, secondo un comunicato stampa dell'Università di Göttingen. Un solitone, noto anche come "bolla di curvatura", è un'onda compatta che agisce come una particella mantenendo la sua forma e si muove a velocità costante. Il dottor Lentz ha detto di aver elaborato la sua teoria dopo aver analizzato la ricerca esistente e scoperto lacune in precedenti studi sulla trasmissione a curvatura. Crede che i solitoni possano viaggiare più velocemente della luce e "creare un plasma conduttore e campi elettromagnetici classici". Entrambi questi concetti sono compresi dalla fisica convenzionale e obbediscono alla teoria della relatività di Einstein (modificata nel concetto di velocità della luce, sai com’è c’erano degli errori….)

Sebbene la sua propulsione a curvatura offra la possibilità allettante di viaggiare più veloci della luce, per ora è ancora nella fase dell'idea. L'aggeggio richiederebbe un'enorme quantità di energia che non è possibile utilizzando la tecnologia moderna. "Il risparmio energetico dovrebbe essere drastico, di circa 30 ordini di grandezza per rientrare nella gamma dei moderni reattori nucleari a fissione", ha detto il dott. Lentz. "Fortunatamente, in una ricerca precedente sono stati proposti diversi meccanismi di risparmio energetico che possono potenzialmente ridurre l'energia richiesta di quasi 60 ordini di grandezza".

Nel 2018, l'inventore   Salvatore Cezar Pais ha  presentato un documento, " Room Temperature Superconducting System for Use on a Hybrid Aerospace Undersea Craft " presso l'American Institute of Aeronautics and Astronautics SciTech Forum di San Diego. Nel documento, Pais scrive che "Il raggiungimento della superconduttività a temperatura ambiente (RTSC) rappresenta una tecnologia altamente dirompente, capace di un cambiamento di paradigma totale nella scienza e nella tecnologia", e aggiunge che il suo "valore militare e commerciale è considerevole".

Il dottor James Sheehy, Chief Technology Officer della Naval Aviation Enterprise, ha scritto una lettera all'US Patent and Trademark Office (USPTO) personalmente per garantire sul superconduttore a temperatura ambiente, arrivando al punto di dichiarare che l'RTSC è "utilizzabile e abilitato tramite la fisica descritta nella domanda di brevetto ”e nelle pubblicazioni di Pais.

"Anche se non possiamo ancora rompere la velocità della luce, non ne abbiamo bisogno per diventare una specie interstellare", afferma Gianni Martire, scienziato presso Applied Physics. "La nostra ricerca sulla propulsione a curvatura ha il potenziale per unirci tutti." Martire e il team di Applied Physics hanno recentemente annunciato il primo modello di unità a curvatura fisica. Lo studio del gruppo è stato condotto a stretto contatto con illustri ricercatori in meccanica del campo di curvatura, incluso il ricevimento di benedizioni dallo stimato fisico teorico Miguel Alcubierre, con risultati pubblicati sulla rivista peer-reviewed,  Classical and Quantum Gravity .


Questo articolo fornisce alcuni collegamenti e fonti che rappresentano la punta dell'iceberg  del tipo di tecnologia sviluppata all'interno del mondo "classificato". Quando si tratta di questo tipo di tecnologia, che potrebbe teoricamente inviare l'umanità oltre le stelle e fornire all'umanità una fonte di energia pulita, gratuita e illimitata si creano sempre degli strani meccanismi di censura. Comunque ad oggi la fisica classica sembra essere indietro nel tempo rispetto a tutto ciò che alcuni dottorati di ricerca o brevetti spiegano già perfettamente.


L'osservatore


L’esperimento della doppia fenditura, attraverso il quale la scienza ha potuto elaborare una nuova visione del mondo, descrive come gli oggetti non esistono più a prescindere da chi li osserva, ma di fatto appaiono solo ed esclusivamente quando vengono osservati. Senza un’osservazione non esiste alcun mondo di cui fare esperienza. Questo concetto è ancora oggi fonte di grandi dibattiti all’interno della comunità scientifica perché è chiaro che se il mondo non esiste quando non viene osservato, viene da sé arrivare alla conclusione che è l’Osservazione di fatto a creare il mondo che vediamo. Per la scienza ufficiale questo va ben oltre ciò che può essere ritenuto accettabile, perché implicherebbe l’introduzione del concetto di creazione, e quindi di essere umano come creatore del mondo, che al momento non può trovare un posto ufficiale all’interno del rigido e ingessato pensiero scientifico.

Tuttavia diversi scienziati si sono dovuti rendere conto che i formalismi scientifici devono per forza di cose includere la coscienza.

“Considero la coscienza fondamentale. Considero la materia come derivata dalla coscienza. Non possiamo rimanere indietro alla coscienza. Tutto ciò di cui parliamo, tutto ciò che consideriamo come esistente è una postulazione della coscienza. “- Max Planck, fisico teorico che ha dato origine alla teoria dei quanti, che gli è valso il Premio Nobel per la fisica nel 1918.

“Non era possibile formulare le leggi della meccanica quantistica in un modo completamente coerente senza riferimento alla coscienza.” Eugene Wigner, fisico teorico e matematico. Ha ricevuto una parte del Premio Nobel per la fisica nel 1963.

Il fisico pionieristico Sir James Jeans ha scritto:

“Una conclusione fondamentale della nuova fisica riconosce anche che l’osservatore crea la realtà. Come osservatori, siamo personalmente coinvolti nella creazione della nostra realtà. I fisici sono costretti ad ammettere che l’universo è una costruzione “mentale”. “Il flusso di conoscenza si sta dirigendo verso una realtà non meccanica; l’universo comincia a sembrare più un grande pensiero che una grande macchina.”

Ma cos’è questo osservatore misterioso che esiste anche dentro di noi?

Ognuno di noi, alle prese con la vita quotidiana, direbbe che l’unica osservazione possibile è dovuta agli occhi. Tuttavia molte esperienze spirituali hanno portato una testimonianza che anche senza il corpo esiste un osservatore, basta che ci sia la mente. Nella fisica attuale la mente è vista come una risorsa di campo, quindi inevitabilmente l’osservatore dev’essere una funzione di questo campo. Se pensiamo al concetto di entanglement correlato al wormhole possiamo intuire come l’osservatore sia il punto finale dello spazio e quindi l’universo stesso. Lo scorrere dello spazio, lungo le pareti di un tunnel, verso questo punto crea l’illusione della prospettiva. In pratica stiamo continuamente osservando le pareti di una sfera prodotta dal campo di punto zero nella sua continua oscillazione. In questo senso la creazione dipende dall’osservatore che modifica la modalità di come lo spazio ritorna al suo centro…..

E tu in che modo stai osservando?

La geometria spiega er=epr

Il buco universale: l'osservatore



 

lunedì 15 marzo 2021

Il silenzio sviluppa le capacità mentali e il sogno lucido



 Un recente studio pubblicato su Current Biology dal titolo "Dialogo in tempo reale tra sperimentatori e sognatori durante il sonno REM" ha scoperto che gli individui che dormono e stanno vivendo un sogno lucido, che è un sogno in cui l'individuo sa di essere in un sogno, possono "percepire le domande di uno sperimentatore e fornire risposte utilizzando segnali elettrofisiologici". Queste risposte vengono fornite mentre lo sperimentatore sta sognando.

Estratto dello studio:

“Abbiamo implementato le nostre procedure per la comunicazione bidirezionale durante il sonno REM (rapid-eye-movement) verificato polisonnograficamente in 36 individui. Alcuni avevano una minima esperienza precedente con i sogni lucidi, altri erano frequenti sognatori lucidi ed uno era un paziente con narcolessia che aveva frequenti sogni lucidi. Durante il sonno REM, questi individui hanno mostrato varie capacità, tra cui l'esecuzione di analisi percettive veridiche di nuove informazioni, il mantenimento delle informazioni nella memoria di lavoro, l'elaborazione di risposte semplici e l'espressione di risposte volontarie. Le loro risposte includevano movimenti oculari distintivi e contrazioni muscolari facciali selettive, costituendo risposte corrette alle domande in 29 occasioni, in 6 degli individui testati. Queste ripetute osservazioni del sogno interattivo sono state documentate da quattro gruppi di laboratori indipendenti.

I sognatori lucidi erano in grado di seguire le istruzioni per calcolare operazioni matematiche, rispondere a domande sì o no o discriminare gli stimoli nelle modalità visiva, tattile e uditiva. Sono stati in grado di rispondere utilizzando il controllo volontario della direzione dello sguardo o di diversi muscoli facciali. C'erano tre diverse categorie di partecipanti.

I ricercatori hanno usato parole pronunciate, segnali acustici, luci lampeggianti e altri stimoli tattili come toccare la mano del sognatore e "picchiettare" per comunicare con i sognatori. I "messaggi" e le domande che i sognatori stavano "ricevendo" hanno ricevuto risposta e sono stati riconosciuti dai sognatori sotto forma di movimenti oculari, contrazioni facciali, ecc.

Come accennato nello studio, uno degli esempi proveniva da un partecipante tedesco di 35 anni che era un sognatore lucido esperto. Mentre sognava e gli venivano presentati stimoli visivi di colori alternati e un problema di matematica in codice Morse, il partecipante ha prodotto la risposta corretta usando i movimenti degli occhi. Il partecipante ha descritto di aver dato la sua risposta dopo il risveglio dal sogno. "Nella sua descrizione del sogno, ha affermato di aver sentito il messaggio e ha risposto di conseguenza." 

Un altro studio del 2009 ha dimostrato che il sogno lucido costituisce uno "stato di coscienza ibrido con differenze definibili e misurabili dalla veglia e dal sonno REM, in particolare nelle aree frontali". Questo studio ha dimostrato che i sognatori lucidi operano con onde cerebrali gamma, che sono della frequenza più alta. Attestate tra i 25 e i 40 Hz, queste sono le frequenze di onde cerebrali documentate più veloci conosciute dall'uomo e suggeriscono che alcuni sognatori lucidi stanno usando più del loro cervello e che il cervello funziona a un livello più alto rispetto a quando si trova nel normale stato di veglia.

Le onde cerebrali dei sognatori lucidi possono essere paragonate alle onde cerebrali dei monaci che meditano.

Non molto tempo fa, dei ricercatori guidati da Richard Davidson, un neuroscienziato del WM Keck Laboratory for Functional Brain Imaging and Behavior, hanno collaborato con un numero di monaci e volontari provenienti da tradizioni di meditazione di circa 10.000-50.000 ore, per periodi di tempo compresi tra 15 e 40 anni.

I monaci erano dotati di una rete di 256 sensori elettrici mentre meditavano per brevi periodi. L’attenzione dei ricercatori era sulla misurazione delle onde gamma, la banda di frequenza più alta e gli impulsi elettrici cerebrali più importanti conosciuti. I risultati hanno mostrato che gli elettrodi hanno rilevato un'attivazione molto maggiore di onde gamma in rapido movimento e solitamente potenti nei monaci. Il movimento delle onde attraverso il cervello era molto meglio organizzato e coordinato.

Nell’utilizzo dei sogni, grande importanza si può dare al silenzio interiore.  Il valore del silenzio è sentito da tutti ad un certo punto della propria vita. Il silenzio è confortante, nutriente e accogliente, ci apre all'ispirazione e nutre la mente, il corpo e l'anima. 

Gli insegnanti spirituali consigliano agli studenti di fare frequenti pause meditative durante il giorno. Sebbene molti possano pensare al silenzio come una mancanza di input, la scienza dice il contrario. Il cervello riconosce il silenzio e risponde con forza. 

Una ricerca condotta da un biologo rigeneratore della Duke University, Imke Kirste, ha scoperto che due ore di silenzio al giorno stimolano lo sviluppo cellulare nell'ippocampo, la regione del cervello correlata alla formazione della memoria, che coinvolge i sensi.

I ricercatori hanno scoperto che il silenzio aiuta le nuove cellule a differenziarsi in neuroni e ad integrarsi nel sistema, e che quando sperimentiamo il silenzio, il nostro cervello è in grado di lavorare per comprendere meglio i nostri ambienti interni ed esterni. Possiamo dare un senso alla nostra vita e acquisire una prospettiva, qualcosa che è vitale per il nostro benessere generale.

Mentre il rumore crea stress, il silenzio allevia lo stress e la tensione nel cervello e nel corpo. Il silenzio riempie e nutre le nostre risorse cognitive. Il rumore ci fa perdere la concentrazione, i poteri cognitivi e causa una diminuzione della motivazione e del funzionamento del cervello (come confermato dalla ricerca sugli effetti del rumore), ma gli studi dimostrano che passare un po 'di tempo in silenzio può ripristinare in modo sorprendente ciò che è stato perso a causa dell'esposizione a un rumore eccessivo. Gli antichi maestri spirituali lo hanno sempre saputo! Il silenzio guarisce, il silenzio ci porta profondamente in noi stessi e riequilibra il corpo e la mente. Ora la scienza sta dicendo la stessa cosa.

Nel libro “Inside Dream” sono fornite alcune tecniche per il corretto uso dei sogni e del silenzio.



La geometria spiega il postulato Er=Epr

 Studio

In uno studio un fisico del MIT descrive in dettaglio come la creazione di due quark entangled simultaneamente dia origine a un wormhole che collega la coppia. I risultati teorici supportano l'idea che le leggi di gravità che tengono insieme l'universo potrebbero non essere fondamentali, ma derivare dall'entanglement quantistico.

Essenzialmente, l'entanglement coinvolge due particelle, ognuna delle quali occupa più stati contemporaneamente, una condizione denominata sovrapposizione. Ad esempio, entrambe le particelle possono ruotare simultaneamente in senso orario e antiorario. Ma nessuna delle due ha uno stato definito fino a quando non viene misurata, facendo sì che l'altra particella assuma istantaneamente uno stato corrispondente. Le correlazioni risultanti tra le particelle vengono preservate, anche se risiedono alle estremità opposte dell'universo. Ma cosa consente alle particelle di comunicare istantaneamente - e apparentemente più velocemente della velocità della luce - su distanze così vaste? All'inizio di quest'anno, i fisici hanno proposto una risposta sotto forma di "wormhole" o tunnel gravitazionali. Il gruppo ha dimostrato che creando due buchi neri intrecciati e poi separandoli, hanno formato un wormhole - essenzialmente una "scorciatoia" attraverso l'universo - che collega i buchi neri lontani.

Ora un fisico del MIT ha scoperto che, vista attraverso la lente della teoria delle stringhe, la creazione di due quark entangled - i mattoni della materia - dà origine simultaneamente a un wormhole che collega la coppia. I risultati teorici rafforzano l'idea relativamente nuova ed eccitante che le leggi di gravità che tengono insieme l'universo potrebbero non essere fondamentali, ma derivare da qualcos'altro: l'entanglement quantistico. Julian Sonner, un postdoc senior presso il Laboratorio di Scienza Nucleare e Centro di Fisica Teorica del MIT, ha pubblicato i suoi risultati sulla rivista Physical Review Letters , dove appare insieme a un articolo correlato di Kristan Jensen dell'Università di Victoria e Andreas Karch del Università di Washington :

La rete aggrovigliata che è la gravità

 

Da quando la meccanica quantistica è stata proposta per la prima volta più di un secolo fa, la sfida principale per i fisici nel campo è stata quella di spiegare la gravità in termini quantomeccanici. Mentre la meccanica quantistica funziona estremamente bene nel descrivere le interazioni a livello microscopico, non riesce a spiegare la gravità, un concetto fondamentale di relatività, una teoria proposta da Einstein per descrivere il mondo macroscopico. Quindi, sembra esserci una barriera importante per riconciliare la meccanica quantistica e la relatività generale; per anni, i fisici hanno cercato di elaborare una teoria della gravità quantistica per unire i due campi.

 

"Ci sono alcune domande difficili sulla gravità quantistica che ancora non comprendiamo, e abbiamo battuto la testa contro questi problemi per molto tempo", dice Sonner. "Dobbiamo trovare le strade giuste per comprendere queste domande."

 

Una teoria della gravità quantistica suggerirebbe che la gravità classica non è un concetto fondamentale, come inizialmente proposto da Einstein, ma piuttosto emerge da un fenomeno più basilare e quantistico. In un contesto macroscopico, ciò significherebbe che l'universo è modellato da qualcosa di più fondamentale delle forze di gravità.

 

È qui che l'entanglement quantistico potrebbe svolgere un ruolo. Potrebbe sembrare che il concetto di entanglement - uno dei più fondamentali nella meccanica quantistica - sia in diretto conflitto con la relatività generale: due particelle entangled, "comunicanti" attraverso grandi distanze, dovrebbero farlo a velocità superiori a quella della luce - una violazione delle leggi della fisica, secondo Einstein. Può quindi sorprendere che l'uso del concetto di entanglement per costruire lo spazio-tempo possa essere un passo importante verso la riconciliazione delle leggi della meccanica quantistica e della relatività generale.

 

Tunneling alla quinta dimensione

 

A luglio, i fisici Juan Maldacena dell'Institute for Advanced Study e Leonard Susskind della Stanford University hanno proposto una soluzione teorica sotto forma di due buchi neri intrecciati. Quando i buchi neri sono stati aggrovigliati e poi separati, i teorici hanno scoperto che ciò che è emerso era un wormhole, un tunnel attraverso lo spazio-tempo che si pensa sia tenuto insieme dalla gravità. L'idea sembrava suggerire che, nel caso dei wormhole, la gravità emerge dal fenomeno più fondamentale dei buchi neri entangled.

 

Seguendo il lavoro di Jensen e Karch, Sonner ha cercato di affrontare questa idea a livello di quark, elementi costitutivi subatomici della materia. Per vedere cosa emerge da due quark entangled, ha prima generato quark usando l'effetto Schwinger, un concetto nella teoria quantistica che consente di creare particelle dal nulla. Più precisamente, l'effetto, chiamato anche "creazione di coppie", consente a due particelle di emergere da un vuoto, o zuppa di particelle transitorie. Sotto un campo elettrico, si può, come dice Sonner, "catturare un paio di particelle" prima che scompaiano di nuovo nel vuoto. Una volta estratte, queste particelle sono considerate impigliate.

 

Sonner ha mappato i quark entangled su uno spazio quadridimensionale, considerato una rappresentazione dello spazio-tempo. Al contrario, si pensa che la gravità esista nella dimensione successiva poiché, secondo le leggi di Einstein, agisce per "piegare" e modellare lo spazio-tempo, esistendo così nella quinta dimensione.

 

Per vedere quale geometria può emergere nella quinta dimensione dai quark entangled nella quarta, Sonner ha impiegato la dualità olografica, un concetto nella teoria delle stringhe. Sebbene un ologramma sia un oggetto bidimensionale, contiene tutte le informazioni necessarie per rappresentare una vista tridimensionale. Essenzialmente, la dualità olografica è un modo per derivare una dimensione più complessa dalla successiva dimensione più bassa.

 

Usando la dualità olografica, Sonner ha derivato i quark entangled e ha scoperto che ciò che è emerso era un wormhole che collegava i due, il che implica che la creazione di quark crea simultaneamente un wormhole. Più fondamentalmente, i risultati suggeriscono che la gravità può, infatti, emergere dall'entanglement. Inoltre, la geometria, o flessione, dell'universo come descritto dalla gravità classica, può essere una conseguenza dell'entanglement, come quello tra coppie di particelle messe insieme da tunneling wormholes.

 

"È la rappresentazione più elementare che abbiamo ancora in cui l'entanglement dà origine a una sorta di geometria", dice Sonner. “Cosa succede se una parte di questo entanglement viene persa, e cosa succede alla geometria? Ci sono molte strade che possono essere percorse e, in questo senso, questo lavoro può rivelarsi molto utile ".

La geometria che stanno cercando potrebbe essere spiegata dalla fisica eterica.

In fisica la via dell'ottetto è un termine coniato dal fisico statunitense Murray Gell-Mann per una teoria che organizza le particelle subatomiche barioni e mesoni in ottetti. La teoria è stata anche presentata indipendentemente dal fisico israeliano Yuval Ne'eman ed ha portato ai successivi sviluppi del modello di quark.

Il nome traduce il termine inglese eightfold way che allude al Nobile ottuplice sentiero (Noble Eightfold Path) del buddhismo che è la quarta delle quattro nobili verità e che rappresenta la via alla fine della sofferenza.

Quando una struttura atomica viene improvvisamente frantumata, emergono brevi piste che volarono via dal normale schema di “particella” a spirale in una camera a bolla, e furono nominati “quark”. Questi “quark dovrebbero scomparire molto rapidamente dopo essere stati rilasciati la prima volta. La geometria dei loro movimenti fu analizzata attentamente, dal momento che l’unica cosa che si può realmente rilevare in un’analisi a traccia di vapore sono differenti forme geometriche di movimento. Furono scoperti molte defferenti forme di “quark”, ognuna con proprietà geometriche differenti, ingannevolmente chiamate come “color”, “charm” [“fascino”] e “strangeness” [“stranezza”]. Murray Gell-Mann fu il primo a scoprire un modello unificato che mostrasse come tutte queste proprietà geometriche differenti fossero correlate, e lo chiamò “Eightfold Way”. La struttura geometrica unificata che vediamo è un tetraedro.




 

 

 

 

sabato 13 marzo 2021

La forza dell'intento

 


Uno studio pubblicato su NeuroQuantology intitolato "Effects of Directed Intention on the Integrity of Human Blood Cells"  che ha utilizzato la microscopia a campo oscuro per analizzare l'integrità delle cellule del sangue umano vivo dopo che un partecipante era stato esposto intenzionalmente a fiale di acqua sorgiva cariche:

“Attraverso l'intento coscientemente diretto, l'acqua nelle fiale era stata infusa dal ricercatore con sentimenti di ansia o tranquillità. I campioni di sangue sono stati ottenuti mediante puntura del dito. I campioni di sangue sono stati ottenuti dal partecipante tenendo in considerazione lo stato prima e dopo l'esposizione alle fiale cariche di emozioni. I cambiamenti cellulari durante ogni fase dello studio sono stati osservati e documentati da un professionista indipendente con una vasta esperienza nella microscopia a campo oscuro. La microscopia in campo oscuro ha rivelato alterazioni nell'integrità delle pareti cellulari di eritrociti (globuli rossi), leucociti (globuli bianchi) e trombociti (piastrine) quando queste linee cellulari sono state sottoposte a varie condizioni. È stato scoperto che le alterazioni dell'integrità cellulare e i cambiamenti nella motilità dei componenti del sangue sono coerenti con gli schemi organici che suggeriscono rispettivamente ansia e tranquillità. È stato riscontrato che le impressioni tenute segrete al partecipante riguardo ai sentimenti sensibili rispetto al contenuto di ciascuna fiala corrispondevano alle osservazioni del medico sui cambiamenti nei campioni di sangue del partecipante durante ogni fase dell'indagine. Questo studio ha evidenziato una correlazione evidente tra l'intenzione diretta e l'alterazione dell'integrità delle cellule del sangue umano vivo.”

Questo studio dimostra la capacità dell’intenzione umana di alterare i sistemi fisici.

Un altro documento interessante da consultare è uno studio della CIA sempre sulla capacità dell’intenzione umana di alterare i sistemi biologici e quindi la realtà:

“Abbiamo condotto numerosi esperimenti di bio-PK in cui sia i partecipanti selezionati sia quelli non selezionati sono stati in grado di alterare in modo significativo l'attività di specifici sistemi biologici bersaglio, mentalmente e a distanza. In tutti questi studi, la quantità di attività del sistema bersaglio nella direzione prescritta durante un numero di periodi di influenza è stata confrontata statisticamente con la sua attività durante un numero uguale di periodi di controllo intervallati. I risultati della bio-PK ottenuti sono stati molto significativi.”

In un altro studio pubblicato sul Journal  EXPLORE, The Journal of Science and Healing  condotto da scienziati della National Kaohsiung Normal University, National Taiwan University e Institute of Noetic Sciences :

Tre monaci buddisti concentrarono la loro intenzione sull'acqua imbottigliata commercialmente con l'obiettivo di usarla per migliorare la crescita dei semi. Altra acqua in bottiglia della stessa fonte serviva come controllo non trattato. Sono stati utilizzati semi con le seguenti tre variazioni di criptocromo (CRY): Arabidopsis wild type (Columbia-4), una mutazione con guadagno di funzione (His-CRY2) e una mutazione con perdita di funzione (cry1 / 2), dove "guadagno" e "perdita" si riferiscono rispettivamente a una maggiore e ridotta sensibilità alla luce blu. I semi sono stati idratati con acqua trattata o non trattata e posti in posizioni casuali in un'incubatrice. Il processo di germinazione è stato ripetuto tre volte in ogni esperimento, ogni volta utilizzando nuovi semi, e poi l'intero esperimento è stato ripetuto quattro volte. I risultati hanno dimostrato che l’intenzione dei monaci ha influenzato significativamente la crescita dei semi migliorandone la germogliazione.

 

L’intenzione umana può essere intesa come un’effettiva torsione di campo che influisce sulla geometria stazionaria dello spazio unificata dall’entanglement. Ciò significa che la nostra intenzione è direttamente connessa alla vibrazione di campo e può modificarne gli effetti vibrazionali che sottendono la realtà. Quindi la nostra capacità di focalizzare le onde in un punto è la funzione della coerenza vibratoria o focus che deteniamo. Questo focus può distruggere o riparare le vibrazioni di campo che sottendono la realtà.  Uno studio conferma che l'entanglement mentale (ME) è in grado di aumentare il numero di fotoni rispetto ad una base di controllo
tarata prima dell'esperimento. In particolare l'effetto è stato registrato a 7300km di distanza. L'esperimento svolto con un fotomoltiplicatore
conferma l'aumento del 5% dei fotoni in un ordine di energia di 65eV a 788 THz. Ora se immaginiamo la capacità che l’intento può manifestare su una struttura vicina o distante possiamo capire le potenzialità che abbiamo sul nostro corpo.

Per allenare il nostro focus possiamo investire tempo sulla capacità di ridurre le distorsioni vibratorie che depotenziano la coerenza del nostro intento. Le discipline della personalità, consentono il rilascio e il riequilibrio di tali distorsioni al fine di renderci sempre più consapevole della nostra influenza sulla realtà.

E tu cosa stai influenzando? E in che modo?

 


martedì 9 marzo 2021

La coscienza nell'universo è invariante di scala e richiede un orizzonte degli eventi nella mente.

  L'effetto tunnel è il principale fenomeno da cui si origina la mente. Trovare le misure di sezione aurea nel nostro campo è importante se si vuole ristabilire l'iper-comunicazione (comunicazione senza attrito o resistenza). Trovare la misura di sezione aurea nel proprio campo significa illuminarsi tramite la centratura nel dominio del vuoto. Il dominio del vuoto è una sfera di luce con un foro al centro. Il dominio del vuoto rappresenta la porta di uscita perfetta dalla densità di carica e l'apertura ultima per la parte infinita di campo (intelligenza infinita). (Estratto "reiterazione infinita Riccardo Telesca").



Un documento pubblicato di recente nel Journal of NeuroQuantology, presenta un modello unitario che ridefinisce la fisica della coscienza e della dinamica di informazione che avviene tra i livelli fondamentali dell’Universo e i sistemi viventi. Si stanno facendo passi avanti nello studio della fisica della coscienza e delle dinamiche dell’informazione in generale, attraverso la scoperta dei principi olografici e frattali della natura. Per esempio, in una organizzazione frattale il grado di complessità di un sistema è invariante di scala o non varia con qualsiasi traslazione di magnitudine. Questo significa che si può fare uno “zoom” e ingrandire o rimpicciolire all’infinito, ma si osserverà sempre lo stesso livello di complessità, ripetizioni di stessi schemi all’infinito. Questo ha implicazioni per la scienza della coscienza e si assume spesso che la coscienza emerga in un sistema, una volta che esso raggiunge un significativo limite di complessità e integrazione. Tuttavia, se la complessità è invariante di scala, non sarebbe possibile che gli stessi processi dell’informazione che generano coscienza in un dominio osservabile, avvengano anche nelle scale delle dimensioni più piccole?

Lo studio recente esamina l’evidenza di una natura invariante di scala della coscienza in cui la geometria toroidale, come il toroide doppio, può modellare la coscienza in tutti i livelli frattali dell’Universo e si manifesta nel sistema cognitivo umano come spazio olografico nel cervello, ovvero un “orizzonte degli eventi del cervello”. Gli autori del documento, il Dr.Meijer, professore emerito all’Università di Groningen e il Dr.Geesink, biofisico che ha sviluppato nuove tecnologie di schermatura elettromagnetica e ha guidato progetti sulle nanotecnologie, si sono occupati di lavori rivoluzionari nella ricerca della biofisica e stanno rispondendo ad alcune delle domande più resistenti nella biologia e in altri campi scientifici. Da una meta-analisi di più di 500 pubblicazioni biomediche che collegano la radiazione elettromagnetica e l’interazione con il sistema biologico, Geesink e Meijer identificano un nuovo e specifico modello di frequenze EM coerenti che possiedono bio-risonanze statisticamente significative. Con l’identificazione di specifici domini di frequenza EM che mostrano effetti significativi nel sistema inter e intracellulare, i ricercatori sono riusciti a connettere i loro dati con risonanze di nucleotidi in soluzione acquosa conosciute, ma anche di proteine ed enzimi e vibrazioni indotte dal suono in bio-polimeri e membrane cellulari.

La ricerca descrive in dettaglio l’interazione di luce e suono nel sistema biologico, il come le onde fotoniche, fononiche e solitoniche siano necessarie per mantenere e dirigere coerenza ed ordine nel sistema inter e intracellulare, per lo sviluppo e il processamento di informazione. Le oscillazioni solitoniche nelle bio-molecole possono risultare in coerenza quantistica, detta condensazione di Fröhlich, che, come spiegano Meijer e Geesink, può creare organizzazioni ondulatorie quantistiche che guidano le biomolecole e le cellule in modo simile alla struttura dell’onda pilota nella meccanica di Bohm. Questo mostra come il sistema vivente e i processi dell’informazione sottostanti alla coscienza, siano basati su un livello molto più fondamentale e intrinseco dell’Universo.
Documento scientifico: neuroquantology.com
“Il nostro cervello non è un organo di processamento dell’informazione “indipendente”: esso agisce come parte centrale del nostro sistema nervoso e scambia informazione continuamente con l’organismo e il cosmo. In questo studio il cervello è visto come integrato in un campo olografico e strutturato che interagisce con strutture sensibili delle cellule del corpo. Per poter spiegare risposte ultra-rapide anticipate del cervello e l’operatività efficace del sistema neurale meta-stabile, si propone un campo ricettivo mentale che comunica col cervello. Il nostro sistema nervoso è visto come una rete composta da multi-cavità, che interagisce col suddetto dominio meta-cognitivo. Esso integra, tra altri, schemi discreti di frequenze proprie (eigenfrequencies) di onde fotoniche/solitoniche, aggiornando costantemente uno spazio di memoria simmetrico nel tempo dell’individuo. La sua organizzazione toroidale permette l’accoppiamento di energia gravitazionale, oscura e di punto zero (ZPE), così come di energia del campo magnetico terrestre e trasmette informazione nel tessuto cerebrale, che è quindi necessario nel processamento di informazione conscia e sub-conscia.

Proponiamo che tale campo ricettivo, interagendo con il sistema nervoso, generi l’auto-coscienza e operi da una quarta dimensione spaziale (ipersfera). La sua struttura funzionale è adeguatamente definita dalla geometria del toroide, visto come unita basilare (operatore) dello spazio-tempo. Quest’ultimo è strumentale nel raccogliere lo schema di frequenze solitoniche che fornisce un algoritmo per i processi coerenti della vita. Si postula che la coscienza nell’intero Universo emerga attraverso accoppiamento invariante di scala e toroidale, di vari campi di energia, che possono includere correzione d’errore quantistica. Nel cervello della specie umana, questo prende la forma del proposto spazio di lavoro olografico, che raccoglie informazione attiva in un “orizzonte degli eventi cerebrale”, rappresentando un modello interno ed integrale del sè. Questo spazio superiore è equipaggiato per convertire onde coerenti di energia in onde stazionarie/attrattive che guidano l’ambiente corticale in una coordinazione superiore di riflessione ed azione e sincronicità di rete, come richiesto dagli stati di coscienza. In relazione al suo carattere invariante di scala, troviamo supporto per una matrice di informazione universale, descritta a fondo precedentemente, come ordine implicato e in uno spettro di teorie della fisica corrente. La presenza di uno spazio di lavoro ricettivo di campi e risonante, associato con, ma non riducibile a, il nostro cervello, può fornire una interpretazione per stati di coscienza transpersonali ampiamente riportati, ma poco compresi e alla origine algoritmica della vita. Esso punta anche ad una connessione profonda dell’umanità con il cosmo e ad una nostra superiore responsabilità per il futuro del pianeta.”
Dirk K.F. Meijer, Hans J H Geesink

 





lunedì 8 marzo 2021

Pratica l'equilibrio Maschile/Femminile in te.



Nello studio della griglia terrestre molte teorie si sono succedute nel tempo. La griglia contiene la giusta energia maschile/femminile necessaria al nostro sistema interiore per funzionare bene. Il posizionamento in una delle linee della griglia può essere di aiuto se si sta lavorando con il bilanciamento dell’energia maschile/femminile. Tuttavia anche restando a casa possiamo optare per quelle scelte interiori che aiutino il nostro campo energetico ad esprimersi in maniera bilanciata.

Per i cinesi, la forza divina, è simboleggiata da un Drago contenente proprietà maschili (yang) o femminili (yin).

La corrente maschile o Tigre Bianca seguiva i luoghi alti come le cime delle montagne in tutto il paese, mentre la corrente femminile o Drago Blu visitava laghi, fiumi e sorgenti profonde nelle valli.

Ora è facile capire che la geometria della punta sia riferita al maschile e la geometria della valle all’energia femminile. Anche nella fisica delle vibrazioni possiamo pensare alle forme con la punta come rappresentanti di un’energia più maschile che femminile.

Con l'ausilio di bacchette da rabdomante, una bussola e una vasta conoscenza delle influenze celesti è possibile individuare se i luoghi nelle vicinanze della nostra abitazione usufruiscono meglio dell’energia maschile o femminile.

Dunque, potenzialmente è vero che ci sono luoghi dove è più facile integrare l’energia femminile di quella maschile, tuttavia un equilibrio interiore è sempre quello che serve per poter usufruire direttamente dal campo delle qualità di queste energie. L’energia maschile e quella femminile sono 2 energie molto presenti dentro di noi e a seconda del loro equilibrio possono presentare una polarità più maschile o più femminile in ogni individuo, che sia uomo o donna. Per questo ci sono degli esercizi utili  per iniziare a stimolare l’equilibrio M/F  è dentro di noi.

 

Per chi ritiene di avere più energia M

  • Pratica l'arte dell’ascolto con compassione.
  • Riscoprire il tuo lato passionale attraverso gesti romantici.
  • Prenderti cura di qualcosa.
  • Pratica la premura e la considerazione dei bisogni degli altri.
  • Esprimi creativamente l'Anima interiore con qualsiasi forma d’arte, ad esempio musica, scultura, poesia, danza.
  • Pratica la consapevolezza, la meditazione e altri modi per entrare in contatto e comprendere le emozioni interiori.
  • Espandi i tuoi hobby o interessi per incorporare le energie femminili nella tua vita.
  • Pratica uno studio personale per sviluppare una maggiore considerazione dei tuoi bisogni interni di amore e realizzazione.
  • Cerca di sviluppare le tue capacità intuitive.

 

 

 

Per chi ritiene di avere più energia F

  • Pratica la disciplina interiore ed esteriore attraverso la disciplina di mente e corpo.
  • Entra in uno schema in grado di farti capire i concetti di autorità / dominio - responsabilità/onere.
  • Impara a prenderti carico di qualcosa nella tua vita.
  • Scopri e sviluppa le tue capacità di leadership.
  • Leggi saggistica invece di narrativa.
  • Diventa più autosufficiente.
  • Impara abilità pratiche, (ad es. Risolvere problemi con la macchina, abilità manuali come usare trapani, riparare elettrodomestici rotti, faccende domestiche, fare uno sport d’azione ecc.)
  • Ottieni un maggiore equilibrio emotivo praticando la consapevolezza e la disciplina marziale ecc.
  • Impara a diventare più razionale, sviluppando le capacità mentali di schematizzazione. 

 

La fisica può spiegare l'Effetto Mandela?

  Per spiegare l’effetto Mandela si sono scomodate varie discipline, dalla biologia, alla fisica, alla psicologia. Ma andiamo per gradi. C...