sabato 26 agosto 2017

La capacità di condividere le informazioni mentalmente si attribuisce ancora una volta alla coerenza di campo



Il dottor Persinger è riuscito a dimostrare che il posizionamento di due persone in un campo magnetico coerente fa sì che le informazioni memorizzate nel campo di una persona "si carichino" nel campo condiviso, dove una seconda persona può accedervi usando theta e altri stati di coscienza. Questi stati vengono spesso raggiunti bilanciando la mente attraverso la meditazione o momenti di introspezione o tramite la guarigione dei campi derivanti dalle controversie.

Quando due persone si  abbracciano per più di 60 secondi , la coerenza tra il cuore e il cervello  aumenta e a sua volta, aumenta la risonanza tra le due persone. Ciò significa che essi formano un campo magnetico congiunto o unificato fra di loro, un mini-collettivo, producendo un punto di contatto in cui le informazioni all'interno della loro mente possono essere condivise. Più le due persone sviluppano l'apertura e il rapporto trasparente - un'assenza di segretezza, di inganno e di menzogne ​​- tanto più i campi possono interagire e condividere informazioni.

La coerenza dunque è in grado di sincronizzare la scissione dei campi creati dalla personalità, ed in grado di rendere le informazioni che circuitano nel cervello colme del loro spin. Infatti un'interferenza distruttiva taglia i campi e depaupera la densità di spin dalle informazioni contenute, impoverendo il fenomeno di transizione informativa mentale. Dunque è fondamentale cercare l'abbraccio, la bontà, la verità e la compassione al fine di rendere i campi coerenti e aprire i limiti divisori nella mente collettiva.  

sabato 19 agosto 2017

La ricerca conferma che ereditiamo i tratti non genetici (paura, gioia) dai nostri antenati accumulati durante i loro periodi di vita


Una ricerca dell'Istituto Max Planck di Immunobiologia e Epigenetica ha confermato che ereditiamo molto più dei nostri geni dai genitori e dai nonni, ma anche un insieme di istruzioni di espressione genetica che causano una propensione verso il positivismo e la gioia, o la malattia e la depressione.
I ricercatori dell'Istituto Max Planck di Immunobiologia e Epigenetica hanno ora una risposta alla questione dei tratti genetici deterministici rispetto ai fattori ambientali. Hanno dimostrato che non è solo il DNA ereditato che regola l'espressione genica nella prole umana; Sono anche istruzioni epigenetiche ereditate.
Alcune delle più robuste ricerche condotte su questa teoria ora dimostrano che le modificazioni epigenetiche accumulate per tutta la vita possono attraversare il confine delle generazioni e essere ereditate a bambini o addirittura ai nipoti.
Ma se consideriamo il campo collettivo come un depositario di schemi genetici e comportamentali registrati in attesa di essere risolti, possiamo capire come il lavoro su se stessi è la principale via alla riscrittura di qualsiasi peso ambientale e non.
Man mano che riscopriamo queste risorse ci viene richiesto di imparare ad utilizzarle in maniera coerente e giusta.

Articolo

lunedì 14 agosto 2017

Relatività avanzata

Ecco un altro modello avanzato dalla relatività che combacia con moltissime conferme date dalle nostre ricerche.


L’evoluzione della vita ha la sua base di informazione negli spazi dimensionali di Hilbert che rappresentano anche l’origine della coscienza e della mente. L’idea della neurologia per cui la mente ha origine dall’attività neuronale del cervello, che è tridimensionale, qui viene ampliata da un modello in cui gli stati della mente si trovano negli spazi dimensionali superiori di Hilbert. La mente è multidimensionale e possiede l’abilità dei fenomeni PSI.
Introduzione
Tutti i pensieri, le teorie e la matematica che la mente umana può produrre, possono essere analizzati dall’osservatore, che nella Advanced Relativity (Relatività Avanzata), ha origine nello spazio n-dimensionale di Hilbert (Sorli et. al., 2016). Questo significa che l’osservatore possiede il livello di complessità più elevato, seguito poi dalla mente negli spazio inferiori di Hilbert. L’Advanced Relativity (AR) può essere considerata un miglioramento e completamento della Relatività di Einstein attraverso la teoria quantistica (in particolare tramite il concetto della creazione ed annichilazione dei quanti elementari) Nel quadro della AR, lo spazio quadridimensionale della relatività generale deriva da un più fondamentale vuoto quantistico tridimensionale, dove il tempo è solo un sistema di misura dell’ordine numerico dei cambiamenti materiali.
In modo più preciso, le quattro dimensioni dello spazio universale possono essere considerate effetto, ad un livello più superficiale ed esplicato, di un vuoto quantistico atemporale, tridimensionale e non-locale, definito dai processi di creazione e annichilazione di particelle e antiparticelle (con spin opposto), corrispondenti a fluttuazioni elementari dell’elevata densità di energia del vuoto quantistico. Nella Advanced Relativity (AR), i microtubuli cerebrali ottengono informazione tramite biofotoni dal vuoto quantistico 3D, idea supportata dalla ricerca recente, che suggerisce come i microtubuli trattengano informazione tramite un sistema binario (Craddock et. al. 2016). Ogni biofotone porta un bit di informazione che può essere 0 o 1 in base al proprio spin, l’idea che informazione e coscienza siano connesse tramite lo spin, non è nuova, un tale modello venne proposto dal biofisico Huping Hu col suo collaboratore Maoxin Wu (2002, 2004, 2008) e quindi rivisto da Sultan Tarlaci (2006).
Secondo questa teoria, la coscienza è connessa al processo di spin, che fornisce il collegamento tra mente e cervello. Il fondamento epistemologico di questa teoria si trova nel fatto che lo spin è un “qubit” per codificare l’informazione, mentre le membrane neurali e le proteine sono saturate da nuclei dotati di spin e formano la matrice delle attività elettriche cerebrali.
Il gruppo di Persinger ha misurato incrementi significativi nell’emissione di biofotoni dal lato destro rispetto al sinistro, quando dei soggetti in test hanno immaginato una luce bianca restando in un ambiente oscuro. Queste misurazioni e analisi quantitative, suggeriscono fortemente che le energie dello spin possono spiegare le interazioni tra protoni, elettroni e fotoni e i potenziali d’azione associati all’intenzione, la coscienza e l’entanglement (Persinger et al., 2013).
Secondo l’approccio della AR suggerito in questo documento, le polarizzazioni dei biofotoni sono gli elementi fondamentali all’origine della coscienza tramite il seguente meccanismo. Un fotone del vuoto quantistico 3D ha un corrispondente “fotone pilota” nello spazio 4D di Hilbert. Il fotone pilota 4D, vibrazione dello spazio di Hilbert 4D, possiede una maggior densità di informazione. Il fotone pilota 4d risulta contenere 4 combinazioni dei fotoni 3D e questo implica 4 bites di informazione. Quando il fotone 3D si muove attraverso il microtubulo cerebrale, può inviare 4 impulsi binari guidati dal fotone pilota 4D. Il fotone 3D è l’ultimo elemento nella “catena energetica” dei fotoni pilota negli spazi di Hilbert superiori. Le onde pilota iperdimensionali incrementano in densità di informazione secondo la seguente formula:
3D – 1 bite
4D – 4 bite
5D – 10 bite
6D – 20 bite
7D – 35 bite
8D – 56 bite
9D – 84 bite
Fatto interessante è che i numeri 1, 4, 10, 20, 35, 56, 84, sono i primi sette numeri tetraedrici. Questo significherebbe che l’incremento di densità di informazione negli spazi dimensionali superiori di Hilbert nel modello della Advanced Relativity, sta seguendo i numeri tetraedrici. La densità di informazione è correlata con l’intelligenza e significa che la coscienza ha intelligenza infinita. I sensi umani sono tridimensionali e possono percepire solo l’aspetto tridimensionale della energia-informazione, nella forma di spazio 3D, particelle 3D, corpi 3D. Il vuoto quantistico 3D è energia sintropica (Sorli et al, 2016). Il concetto di fenomeno sintropico si riferisce a quei processi responsabili dell’evoluzione della complessità biologica e venne introdotto da Fantappiè nel 1941 nella sua teoria unificata del mondo fisico e biologico, che poi è stata sviluppata ulteriormente dai suoi collaboratori, Giuseppe e Salvatore Arcidiacono.
In questo approccio, la vita consiste in un set di fenomeni sintropici e non può essere ridotta a soli processi fisici e chimici, ma esiste una fonte di informazione più fondamentale per la loro organizzazione. Nel modello della AR, i fotoni 3D, onde dello spazio 3D, sono oggetti fondamentali che permettono ai sistemi viventi di ridurre l’entropia del proprio ambiente (così forniscono la definitiva fonte di informazione responsabile della creazione ed evoluzione della complessità biologica, in affinità epistemologica con la visione Fantappiè-Arcidiacono-Arcidiacono). Fritz-Albert Popp chiama tali fotoni nei sistemi viventi, biofotoni (Cohen and Popp, 1997). La loro struttura non è diversa dai fotoni ordinari e sono sempre 3D. I bio-fotoni degli organismi viventi sono l’origine fisica della “bio-energia”, chiamata “prana” in India e “QI” in Cina. In AR, la salute di un organismo è basata su un buon flusso di informazione tra gli spazi dimensionali superiori di Hilbert e l’organismo materiale 3D, quindi l’errata e parziale immaginazione della mente è la principale causa della malattia. Per questo la salute è intrinsecamente collegata all’origine dell’osservatore, che è la coscienza.
La coscienza è l’energia-informazione primordiale dell’universo, che agendo attraverso la mente nel livello 3D dell’organismo, permette la salute psicofisica. Quando la mente non ha l’appropriato supporto della coscienza, diviene iperattiva e causa un eccessivo flusso di correte nel sistema nervoso generando danni. Una mente invece in sintonia con la coscienza è calma, più efficiente ed è alla base della salute psicofisiologica (Davidson et al., Rubia, 2009; Rosenkrantz et al., 2013). In questa prospettiva la salute, la pace stabile e la prosperità della società umana, possono essere ottenute introducendo la ricerca individuale sull’origine dell’osservatore nel sistema educativo mondiale. L’osservatore è l’elemento comune di ogni essere umano indipendentemente dall’ambiente culturale e religioso e rappresenta la vera forza legante tra diverse culture e religioni (Sorli, 2016). In AR, seguendo la filosofia che caratterizza la teoria di campo quantistica, la nozione di energia viene estesa agli spazi multidimensionali di Hilbert.
L’energia può essere definita nello spazio di Hilbert 3D, nello spazio di Hilbert 4D, nello spazio di Hilbert 5D, in generale nello spazio di Hilbert nD dove n è il numero cardinale dei numeri naturali; lo spazio nD di Hilbert è la base fondamentale della coscienza, che agisce nell’essere umano come osservatore. L’informazione ha la sua origine nell’energia, che esiste in diversi spazi di Hilbert; energia ed informazione sono la stessa realtà, una idea oggi accettata: “la meccanica quantistica non è lo stadio finale della scienza della fisica. All’inizio della meccanica quantistica tra il 1900 e il 1950, tutto era particelle, ma più tardi, dal 1950 al 1970, tutto divenne campi. La visione di oggi, dal 1970 in poi, è che tutto è informazione” (Tarlaci, 2010). Inoltre nel modello qui proposto, l’informazione degli spazi dimensionali superiori di Hilbert che guida i fenomeni dell’universo può essere associata con proprietà specifiche del vuoto quantistico 3D non-locale.
Recenti pubblicazioni di O.J.Pike e altri, O.Firstenberg e altri, forniscono una visione dei fotoni come elementi costitutivi della materia (Firstenberg et al., 2013; Pike et al., 2014). In AR i fotoni sono onde dello spazio fisico 3D (vuoto quantistico 3D), quindi le particelle sono forme differenti di energia dello spazio come già predetto da Ervin Schrodinger: “Quello che osserviamo come corpi materiali e forze, non è altro che forma e variazione nella struttura dello spazio”. In questo quadro il tempo come ordine materiale dei fenomeni, è una caratteristica per l’energia di tipo tridimensionale. I fenomeni esistenti negli spazi dimensionali superiori di Hilbert sono immediati. Nella realtà nD non abbiamo più fenomeni. La coscienza non è un fenomeno, ma pura vacuità, “il nulla”, shunyata, Nirvana.
La natura dell’energia della coscienza è infinita e non descrivibile in modo esatto con la matematica senza lasciare un divario epistemologico. Il modello della Relatività Avanzata (AR) sviluppa una immagine matematica della realtà in cui ogni elemento del modello corrisponde esattamente ad un elemento del mondo reale, quindi non c’è un divario epistemologico tra modello e realtà. Il nostro gruppo di ricerca lavora sul modello con il minimo divario epistemologico per gli spazi superiori di Hilbert. La coscienza come realtà non-fenomenica rimane fuori da tale descrizione. La vera natura della ricerca della coscienza è non descrittiva, è esperienziale, un metodo individuale (meditazione) in cui si scopre il Nirvana: “il Nirvana è uno stato di pura beatitudine e conoscenza…Esso non ha nulla a che fare con l’individuale. L’ego o la sua separazione è illusione” (Ervin Schrodinger).
Origine della Vita
In AR la vita a livello molecolare tridimensionale ha origine nella coscienza nD. L’evoluzione della vita è codificata negli spazi di Hilbert 4D e superiori con maggior densità di informazione e viene comunicata nello spazio 3D tramite bio-fotoni. E’ stato già confermato che i bio-fotoni trasportano informazione tra le cellule. Questo è mostrato da ricerche nella bio-comunicazione quantistica (Edmonds, 1994; Sun et al., 2010) e soprattutto, nel recente modello della biologia guidata da fononi, dove l’architettura funzionale e le reti metaboliche delle cellule negli organismi viventi, sono associate con tipiche frequenze eigen e in particolare, le frequenze elettromagnetiche hanno una relazione con la coerenza quantistica nei sistemi viventi, con le funzioni cerebrali e della coscienza (Meijer e Geesink, 2016).
Secondo l’approccio di Meijer e Geesink, gli effetti delle onde quantistiche agenti sui sistemi viventi, sono determinati da un campo quantistico toroidale a tipici scalari e connessi ai condensati Frolich-Bose-Einstein attivi nei processi biologici e presenti nei fononi. Da questa prospettiva, la realtà può essere percepita come una vasta rete intrecciata di campi discreti di oscillazioni che interagiscono con i campi vibrazionali dei sistemi viventi, un processo di comunicazione in cui fotoni di varia energia e solitoni, giocano un ruolo essenziale. In questo punto, un risultato rilevante è che i flussi di informazione geometrici di fotoni e fononi, convertiti in onde stazionarie scalari in una topologia torodiale 4D, possono essere considerati la base dell’origine degli stati di coscienza.
Inoltre, la ricerca di Tang e Dai suggerisce che i bio-fotoni possano giocare anche un potenziale ruolo nella trasmissione ed elaborazione di segnali neurali, contribuendo alla comprensione delle funzioni superiori del sistema nervoso (Tang e Dai, 2014). In questa prospettiva, l’evoluzione della vita è un processo continuo nell’intero universo (Sorli, 2016). Le molecole organiche essenziali per la vita sono state scoperte nell’intero spazio universale (Kwok e Zhang, 2011). L’energia cosmica forma una matrice interconnessa con l’intero cosmo e tramite la materia strutturata può generare la vita (Pereira, 2015a). Lo scambio di energia tra le particelle e il vuoto quantistico è una ragione rilevante per l’interdipendenza tra la matrice cosmica e la materia. L’emergenza della vita nella materia corrisponde al punto di conversione tra energia cosmica non-locale ad energia localizzata che potrebbe essere mediata da processi quantistici attraverso i gradienti protonici nella materia organizzata.

La materia elementare inorganica potrebbe aver attivato i processi quantistici e la creazione delle prime forme di vita coscienti (Reddy e Pereira, 2016). Secondo la AR, l’omogeneità fisica dell’universo implica anche omogeneità biologica. Le circostanze fisiche per lo sviluppo della vita sono le stesse nell’intero spazio universale. Su pianeti simili alla Terra si è sviluppata la vita. Un pianeta con circostanze simili per lo sviluppo della vita simile a quella sulla Terra è stato scoperto recentemente (Jenkins et al, 2015). Non si può escludere che nell’universo esistano altri pianeti in simili circostanze. La coscienza modella la vita tramite gli spazi di Hilbert nell’intero universo. Questo significa anche che la tecnologia non potrà mai creare un “computer conscio” con abilità cognitive superiori a quelle dell’amicizia, dell’empatia, della compassione, che si trovani nel dominio degli spazi superiori di Hilbert. La tecnologia non può andare oltre la reatà ordinaria 3D.


venerdì 11 agosto 2017

Come mappare i circuiti che ci definiscono

I neuroscienziati vogliono capire come i grovigli dei neuroni producono comportamenti complessi, ma anche le reti più semplici sfidano la comprensione.


Marta Zlatic possiede la collezione di film più tediosa mai. Nel suo laboratorio al Campus di Ricerca di Janelia a Ashburn, in Virginia, il neuroscienziato ha immagazzinato più di 20.000 ore di video in bianco e nero con larve di frutta a mosca ( Drosophila ). Le stelle di questi film stanno facendo cose maggotane mondane, come il wriggling e la striscia, ma il filmato sta aiutando a rispondere a una delle domande più grandi della neuroscienza moderna: come i circuiti del cervello creano comportamenti.
È un obiettivo importante in tutto il campo: elaborare come i legami neuroni, come i segnali si muovono attraverso le reti e come questi segnali lavorano insieme per pilotare un animale in giro, a prendere decisioni o - nell'uomo - per esprimere emozioni e creare coscienza.
Anche nelle condizioni più umide - "illuminazione normale;Nessun segnale sensoriale; Non hanno fame ", dice Zlatic - le sue larve di mosca possono essere fatte per eseguire 30 azioni diverse, tra cui ritirare o svoltare le loro teste, o rotolare. Le azioni sono generate da un cervello composto da soli 15.000 neuroni. Questo non è niente rispetto agli 86 miliardi di cervello umano, che è uno dei motivi che Zlatic ei suoi compagni di squadra amano così tanto i maggots.
"Al momento, in realtà, la larva Drosophila è il punto dolce", dice Albert Cardona, collaboratore e marito di Zlatic, che è anche a Janelia. "Se è possibile ottenere lo schema elettrico, hai un ottimo punto di partenza per vedere come funziona il sistema nervoso centrale".
Zlatic e Cardona portano due delle decine di gruppi in tutto il mondo che stanno generando diagrammi di cablaggio dettagliati per i cervelli degli organismi del modello. Nuovi strumenti e tecniche per tagliare i cervelli e tracciare le loro connessioni hanno accelerato i progressi negli ultimi anni. E i diagrammi di rete neurali che ne conseguono stanno dando sorprese - mostrando, ad esempio, che un cervello può utilizzare una rete in più modi per creare gli stessi comportamenti.

sabato 5 agosto 2017

Ascoltando l'armonia delle sfere plasmatiche


Lo spazio non è vuoto, né silenzioso. Lo spazio contiene particelle cariche energetiche, regolate da campi magnetici e elettrici, si comporta diversamente da qualsiasi cosa si possa sperimentare sulla terra.

Nell'ambiente spaziale che circonda il nostro pianeta, le particelle vengono continuamente spinte dal movimento di varie onde elettromagnetiche conosciute come onde plasmatiche. Queste onde al plasma, come le onde dell'oceano, creano una cacofonia ritmica che -- con gli strumenti giusti -- possiamo sentire attraverso lo spazio.

Vedi

La fisica può spiegare l'Effetto Mandela?

  Per spiegare l’effetto Mandela si sono scomodate varie discipline, dalla biologia, alla fisica, alla psicologia. Ma andiamo per gradi. C...