Ecco un altro modello avanzato dalla relatività che combacia con moltissime conferme date dalle nostre ricerche.
L’evoluzione
della vita ha la sua base di informazione negli spazi dimensionali di Hilbert
che rappresentano anche l’origine della coscienza e della mente. L’idea della
neurologia per cui la mente ha origine dall’attività neuronale del cervello,
che è tridimensionale, qui viene ampliata da un modello in cui gli stati della
mente si trovano negli spazi dimensionali superiori di Hilbert. La mente è
multidimensionale e possiede l’abilità dei fenomeni PSI.
Introduzione
Tutti i pensieri, le teorie e la matematica che la mente umana può produrre,
possono essere analizzati dall’osservatore, che nella Advanced Relativity
(Relatività Avanzata), ha origine nello spazio n-dimensionale di Hilbert (Sorli
et. al., 2016). Questo significa che l’osservatore possiede il livello di
complessità più elevato, seguito poi dalla mente negli spazio inferiori di
Hilbert. L’Advanced Relativity (AR) può essere considerata un miglioramento e
completamento della Relatività di Einstein attraverso la teoria quantistica (in
particolare tramite il concetto della creazione ed annichilazione dei quanti
elementari) Nel quadro della AR, lo spazio quadridimensionale della relatività
generale deriva da un più fondamentale vuoto quantistico tridimensionale, dove
il tempo è solo un sistema di misura dell’ordine numerico dei cambiamenti
materiali.
In modo più
preciso, le quattro dimensioni dello spazio universale possono essere
considerate effetto, ad un livello più superficiale ed esplicato, di un vuoto
quantistico atemporale, tridimensionale e non-locale, definito dai processi di
creazione e annichilazione di particelle e antiparticelle (con spin opposto),
corrispondenti a fluttuazioni elementari dell’elevata densità di energia del
vuoto quantistico. Nella Advanced Relativity (AR), i microtubuli cerebrali
ottengono informazione tramite biofotoni dal vuoto quantistico 3D, idea
supportata dalla ricerca recente, che suggerisce come i microtubuli trattengano
informazione tramite un sistema binario (Craddock et. al. 2016). Ogni biofotone
porta un bit di informazione che può essere 0 o 1 in base al proprio spin,
l’idea che informazione e coscienza siano connesse tramite lo spin, non è
nuova, un tale modello venne proposto dal biofisico Huping Hu col suo
collaboratore Maoxin Wu (2002, 2004, 2008) e quindi rivisto da Sultan Tarlaci
(2006).
Secondo questa
teoria, la coscienza è connessa al processo di spin, che fornisce il
collegamento tra mente e cervello. Il fondamento epistemologico di questa
teoria si trova nel fatto che lo spin è un “qubit” per codificare l’informazione,
mentre le membrane neurali e le proteine sono saturate da nuclei dotati di spin
e formano la matrice delle attività elettriche cerebrali.
Il gruppo di Persinger ha misurato incrementi significativi nell’emissione di
biofotoni dal lato destro rispetto al sinistro, quando dei soggetti in test
hanno immaginato una luce bianca restando in un ambiente oscuro. Queste
misurazioni e analisi quantitative, suggeriscono fortemente che le energie
dello spin possono spiegare le interazioni tra protoni, elettroni e fotoni e i
potenziali d’azione associati all’intenzione, la coscienza e l’entanglement
(Persinger et al., 2013).
Secondo
l’approccio della AR suggerito in questo documento, le polarizzazioni dei
biofotoni sono gli elementi fondamentali all’origine della coscienza tramite il
seguente meccanismo. Un fotone del vuoto quantistico 3D ha un corrispondente
“fotone pilota” nello spazio 4D di Hilbert. Il fotone pilota 4D, vibrazione
dello spazio di Hilbert 4D, possiede una maggior densità di informazione. Il
fotone pilota 4d risulta contenere 4 combinazioni dei fotoni 3D e questo
implica 4 bites di informazione. Quando il fotone 3D si muove attraverso il
microtubulo cerebrale, può inviare 4 impulsi binari guidati dal fotone pilota
4D. Il fotone 3D è l’ultimo elemento nella “catena energetica” dei fotoni
pilota negli spazi di Hilbert superiori. Le onde pilota iperdimensionali
incrementano in densità di informazione secondo la seguente formula:
3D – 1 bite
4D – 4 bite
5D – 10 bite
6D – 20 bite
7D – 35 bite
8D – 56 bite
9D – 84 bite
Fatto
interessante è che i numeri 1, 4, 10, 20, 35, 56, 84, sono i primi sette numeri
tetraedrici. Questo significherebbe che l’incremento di densità di informazione
negli spazi dimensionali superiori di Hilbert nel modello della Advanced
Relativity, sta seguendo i numeri tetraedrici. La densità di informazione è
correlata con l’intelligenza e significa che la coscienza ha intelligenza
infinita. I sensi umani sono tridimensionali e possono percepire solo l’aspetto
tridimensionale della energia-informazione, nella forma di spazio 3D,
particelle 3D, corpi 3D. Il vuoto quantistico 3D è energia sintropica (Sorli et
al, 2016). Il concetto di fenomeno sintropico si riferisce a quei processi
responsabili dell’evoluzione della complessità biologica e venne introdotto da
Fantappiè nel 1941 nella sua teoria unificata del mondo fisico e biologico, che
poi è stata sviluppata ulteriormente dai suoi collaboratori, Giuseppe e
Salvatore Arcidiacono.
In questo
approccio, la vita consiste in un set di fenomeni sintropici e non può essere
ridotta a soli processi fisici e chimici, ma esiste una fonte di informazione
più fondamentale per la loro organizzazione. Nel modello della AR, i fotoni 3D,
onde dello spazio 3D, sono oggetti fondamentali che permettono ai sistemi
viventi di ridurre l’entropia del proprio ambiente (così forniscono la
definitiva fonte di informazione responsabile della creazione ed evoluzione
della complessità biologica, in affinità epistemologica con la visione
Fantappiè-Arcidiacono-Arcidiacono). Fritz-Albert Popp chiama tali fotoni nei
sistemi viventi, biofotoni (Cohen and Popp, 1997). La loro struttura non è
diversa dai fotoni ordinari e sono sempre 3D. I bio-fotoni degli organismi
viventi sono l’origine fisica della “bio-energia”, chiamata “prana” in India e
“QI” in Cina. In AR, la salute di un organismo è basata su un buon flusso di
informazione tra gli spazi dimensionali superiori di Hilbert e l’organismo
materiale 3D, quindi l’errata e parziale immaginazione della mente è la
principale causa della malattia. Per questo la salute è intrinsecamente
collegata all’origine dell’osservatore, che è la coscienza.
La coscienza è
l’energia-informazione primordiale dell’universo, che agendo attraverso la
mente nel livello 3D dell’organismo, permette la salute psicofisica. Quando la
mente non ha l’appropriato supporto della coscienza, diviene iperattiva e causa
un eccessivo flusso di correte nel sistema nervoso generando danni. Una mente
invece in sintonia con la coscienza è calma, più efficiente ed è alla base
della salute psicofisiologica (Davidson et al., Rubia, 2009; Rosenkrantz et
al., 2013). In questa prospettiva la salute, la pace stabile e la prosperità
della società umana, possono essere ottenute introducendo la ricerca
individuale sull’origine dell’osservatore nel sistema educativo mondiale.
L’osservatore è l’elemento comune di ogni essere umano indipendentemente
dall’ambiente culturale e religioso e rappresenta la vera forza legante tra
diverse culture e religioni (Sorli, 2016). In AR, seguendo la filosofia che
caratterizza la teoria di campo quantistica, la nozione di energia viene estesa
agli spazi multidimensionali di Hilbert.
L’energia può
essere definita nello spazio di Hilbert 3D, nello spazio di Hilbert 4D, nello
spazio di Hilbert 5D, in generale nello spazio di Hilbert nD dove n è il numero
cardinale dei numeri naturali; lo spazio nD di Hilbert è la base fondamentale
della coscienza, che agisce nell’essere umano come osservatore. L’informazione
ha la sua origine nell’energia, che esiste in diversi spazi di Hilbert; energia
ed informazione sono la stessa realtà, una idea oggi accettata: “la meccanica
quantistica non è lo stadio finale della scienza della fisica. All’inizio della
meccanica quantistica tra il 1900 e il 1950, tutto era particelle, ma più
tardi, dal 1950 al 1970, tutto divenne campi. La visione di oggi, dal 1970 in
poi, è che tutto è informazione” (Tarlaci, 2010). Inoltre nel modello qui
proposto, l’informazione degli spazi dimensionali superiori di Hilbert che
guida i fenomeni dell’universo può essere associata con proprietà specifiche
del vuoto quantistico 3D non-locale.
Recenti
pubblicazioni di O.J.Pike e altri, O.Firstenberg e altri, forniscono una
visione dei fotoni come elementi costitutivi della materia (Firstenberg et al.,
2013; Pike et al., 2014). In AR i fotoni sono onde dello spazio fisico 3D
(vuoto quantistico 3D), quindi le particelle sono forme differenti di energia
dello spazio come già predetto da Ervin Schrodinger: “Quello che osserviamo
come corpi materiali e forze, non è altro che forma e variazione nella
struttura dello spazio”. In questo quadro il tempo come ordine materiale dei
fenomeni, è una caratteristica per l’energia di tipo tridimensionale. I
fenomeni esistenti negli spazi dimensionali superiori di Hilbert sono
immediati. Nella realtà nD non abbiamo più fenomeni. La coscienza non è un
fenomeno, ma pura vacuità, “il nulla”, shunyata, Nirvana.
La natura
dell’energia della coscienza è infinita e non descrivibile in modo esatto con
la matematica senza lasciare un divario epistemologico. Il modello della
Relatività Avanzata (AR) sviluppa una immagine matematica della realtà in cui
ogni elemento del modello corrisponde esattamente ad un elemento del mondo
reale, quindi non c’è un divario epistemologico tra modello e realtà. Il nostro
gruppo di ricerca lavora sul modello con il minimo divario epistemologico per
gli spazi superiori di Hilbert. La coscienza come realtà non-fenomenica rimane
fuori da tale descrizione. La vera natura della ricerca della coscienza è non
descrittiva, è esperienziale, un metodo individuale (meditazione) in cui si
scopre il Nirvana: “il Nirvana è uno stato di pura beatitudine e
conoscenza…Esso non ha nulla a che fare con l’individuale. L’ego o la sua
separazione è illusione” (Ervin Schrodinger).
Origine
della Vita
In AR la vita a livello molecolare tridimensionale ha origine nella coscienza
nD. L’evoluzione della vita è codificata negli spazi di Hilbert 4D e superiori
con maggior densità di informazione e viene comunicata nello spazio 3D tramite
bio-fotoni. E’ stato già confermato che i bio-fotoni trasportano informazione
tra le cellule. Questo è mostrato da ricerche nella bio-comunicazione
quantistica (Edmonds, 1994; Sun et al., 2010) e soprattutto, nel recente
modello della biologia guidata da fononi, dove l’architettura funzionale e le
reti metaboliche delle cellule negli organismi viventi, sono associate con
tipiche frequenze eigen e in particolare, le frequenze elettromagnetiche hanno
una relazione con la coerenza quantistica nei sistemi viventi, con le funzioni
cerebrali e della coscienza (Meijer e Geesink, 2016).
Secondo
l’approccio di Meijer e Geesink, gli effetti delle onde quantistiche agenti sui
sistemi viventi, sono determinati da un campo quantistico toroidale a tipici
scalari e connessi ai condensati Frolich-Bose-Einstein attivi nei processi
biologici e presenti nei fononi. Da questa prospettiva, la realtà può essere
percepita come una vasta rete intrecciata di campi discreti di oscillazioni che
interagiscono con i campi vibrazionali dei sistemi viventi, un processo di
comunicazione in cui fotoni di varia energia e solitoni, giocano un ruolo
essenziale. In questo punto, un risultato rilevante è che i flussi di
informazione geometrici di fotoni e fononi, convertiti in onde stazionarie
scalari in una topologia torodiale 4D, possono essere considerati la base
dell’origine degli stati di coscienza.
Inoltre, la
ricerca di Tang e Dai suggerisce che i bio-fotoni possano giocare anche un
potenziale ruolo nella trasmissione ed elaborazione di segnali neurali,
contribuendo alla comprensione delle funzioni superiori del sistema nervoso
(Tang e Dai, 2014). In questa prospettiva, l’evoluzione della vita è un
processo continuo nell’intero universo (Sorli, 2016). Le molecole organiche
essenziali per la vita sono state scoperte nell’intero spazio universale (Kwok
e Zhang, 2011). L’energia cosmica forma una matrice interconnessa con l’intero
cosmo e tramite la materia strutturata può generare la vita (Pereira, 2015a).
Lo scambio di energia tra le particelle e il vuoto quantistico è una ragione
rilevante per l’interdipendenza tra la matrice cosmica e la materia.
L’emergenza della vita nella materia corrisponde al punto di conversione tra
energia cosmica non-locale ad energia localizzata che potrebbe essere mediata
da processi quantistici attraverso i gradienti protonici nella materia
organizzata.
La materia
elementare inorganica potrebbe aver attivato i processi quantistici e la
creazione delle prime forme di vita coscienti (Reddy e Pereira, 2016). Secondo
la AR, l’omogeneità fisica dell’universo implica anche omogeneità biologica. Le
circostanze fisiche per lo sviluppo della vita sono le stesse nell’intero
spazio universale. Su pianeti simili alla Terra si è sviluppata la vita. Un
pianeta con circostanze simili per lo sviluppo della vita simile a quella sulla
Terra è stato scoperto recentemente (Jenkins et al, 2015). Non si può escludere
che nell’universo esistano altri pianeti in simili circostanze. La coscienza
modella la vita tramite gli spazi di Hilbert nell’intero universo. Questo
significa anche che la tecnologia non potrà mai creare un “computer conscio”
con abilità cognitive superiori a quelle dell’amicizia, dell’empatia, della
compassione, che si trovani nel dominio degli spazi superiori di Hilbert. La
tecnologia non può andare oltre la reatà ordinaria 3D.