Spostamento dell'asse terrestre

Alla luce delle spiegazioni fatte si può comprendere come le
onde sinusoidali ruotano fino a diventare ciambelle e
costituiscono il vortice toroidale della fisica odierna.
A seconda di come queste ciambelle o tunnel gravitazionali di
vortici a tornado vengono inclinati negli angoli di solidi
platonici si ottengono gli elementi della tabella atomica.
Nella fisica dei toroidi la formazione rotazionale del tetraedro
all'interno della sfera crea le simmetrie a 7 spin che a seconda
della loro inclinazione sono i 7 colori dell'arcobaleno.
Quindi le 7 inclinazioni del tetraedro nel fotone provocano i 7
colori.
Nella vibrazione dei solidi platonici si è visto come ogni
vibrazione sia una variazione nella forma dei solidi platonici.
Nell'introduzione alla fisica iperdimensionale abbiamo visto
come siano stati rilevati i tetraedri all'interno di tutti i pianeti del
sistema solare e che i loro vertici corrispondano a zone
vulcaniche molto potenti.
L'aumento di energia causato dallo spostamento del Sistema
Solare sta quindi ovviamente aumentando la compressione
d'onda che entra nel sistema solare e di conseguenza
l'accelerazione gravitazionale ma con essa anche la rotazione dei
tetraedri del fotone.
In egual misura questo aumento di energia eterica si riversa nei
nuclei planetari arrivando direttamente dal sole che vibra più
velocemente ed irradia nuove sequenze geometriche.
Il tetraedro della Terra ovviamente per adeguarsi all'aumento di
tale energia assumerà una posizione con un’inclinazione diversa,
proprio come un prisma viene ruotato per cambiare frequenza
alle onde.
Così nella sua rotazione assume un’inclinazione nuova di
ricezione di energia eterica, ed un’intensità di campo differente.
Questo aiuta a comprendere il perché dei grossi terremoti, che
negli ultimi anni hanno fatto registrare un considerevole
spostamento dell'asse.
Molti autori riportano come a causa del terremoto e del
conseguente maremoto (tsunami) che si sono verificati il 26
dicembre 2004 nel sud-est asiatico la Terra abbia subito
sicuramente cambiamenti di direzione e di velocità di rotazione,
così come sempre succede quando si hanno eventi di
deformazione in porzioni consistenti della massa terrestre (quali
sono appunto i terremoti).
Di ciò si sono occupati recentemente due ricercatori americani
(B.R. Chao della NASA e R.S. Gross del Caltech) in un articolo
apparso nel numero di gennaio 2005 (vol.86, n.1, pag.1-2) della
rivista “EOS Transactions” dell’American Geophysical Union.
Queste variazioni vanno aggiunte a quelle che la Terra mostra
normalmente. Si tratta di traiettorie caratteristiche descritte con
varie periodicità dall’asse di rotazione terrestre, dette precessioni
e nutazioni, e da variazioni di velocità di rotazione della Terra
intorno al proprio asse, dette LOD (Length Of the Day) perché
provocano un cambiamento nella durata del giorno. Secondo i
due ricercatori americani, il terremoto-tsunami di Sumatra
avrebbe provocato una diminuzione della lunghezza del giorno
pari a 2.68 milionesimi di secondo ed uno spostamento dell’asse
di rotazione terrestre di circa 2.5 centimetri, in direzione 145°E,
corrispondente ad un’inclinazione di alcune frazioni di
milionesimo di grado.
Il terremoto del Cile del 2010, per esempio, ha provocato uno
spostamento dell'asse terrestre di 8 cm che si è tradotto in un
accorciamento della giornata di circa 1.26 microsecondi, che
diventeranno un minuto intero solo fra 130.500 mila anni. Il
cambiamento infatti è permanente, e si accumula diventando via
via maggiore, ma con effetti che, come si vede, nella scala delle
misure comuni hanno un impatto infinitesimo.
Il National Geophysical Data Center del NOAA (National
Oceanic and Atmospheric Administration) raccoglie, dal 1590,
le coordinate annuali del polo nord magnetico, derivanti dalle
prime misurazioni ottenute dalle navi fino ad arrivare alle più
moderne tecniche di rilevamento. Se tracciamo lo spostamento
che esso ha subito negli ultimi 420 anni qualcosa di anomalo
balza tuttavia all'occhio. Dal 1860, lo spostamento dei poli
magnetici è più che raddoppiato ogni 50 anni. Altro fatto
eloquente è che nel corso degli ultimi 150 anni, lo spostamento
dei poli è stato nella stessa direzione.
Nel corso degli ultimi 10 anni, il polo nord magnetico si è
spostato quasi la metà della distanza totale degli ultimi 50
anni!!! In altre parole, lo spostamento del polo magnetico ha
evidentemente subito una accelerazione notevole. Secondo gli
ultimi dati l’attuale velocità di spostamento del polo nord
magnetico è di circa 55 chilometri all’anno, mentre negli ultimi
10-20 anni il tasso di spostamento è stato da record tant'è che i
primi problemi sono tangibili anche nella vita reale. Basti
pensare che alcuni aeroporti americani hanno dovuto modificare
la numerazione delle piste, stante una differente orientazione
magnetica.
Stando alla direzione attuale, il polo nord magnetico si sta
dirigendo direttamente verso la Russia. Ancora non si sa, il
tempo probabilmente ci darà una risposta, ma al ritmo attuale,
senza dubbio vi saranno effetti visibili in diversi sistemi
(naturali ed artificiali).
Neanche a dirlo questa accelerazione avviene proprio nel
periodo in cui il professor Dmtriev ha registrato un aumento di
densità nel Sistema Solare, tuttavia la fisica dei toroidi ne dà
un’ampia soluzione come una rotazione del tetraedro interno al
pianeta in una forma di vibrazione più veloce.
Di conseguenza sarebbero i terremoti ad essere causati dallo
spostamento e non il contrario.
Attualmente la cartografia globale del campo magnetico
terrestre mostra un forte minimo dell’intensità del campo in
un’area, della grandezza di diversi milioni di chilometri quadrati
che si estende dall’America meridionale verso est a interessare
una vasta regione di Oceano Atlantico meridionale. È la
cosiddetta anomalia magnetica del sud Atlantico, una regione di
considerevole attenuazione del campo magnetico terrestre
rispetto al valore che si ha altrove normalmente a quelle
latitudini.
La magnetosfera terrestre in questi ultimi anni è tutta “bucata”,
squarciata da ampie zone senza campo elettromagnetico.
Questi dati messi insieme danno una chiara idea di come i
processi naturali non possano essere separati dalla dinamica
Sole-Terra e dal meccanismo che forma i campi magnetici.

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