sabato 17 giugno 2023

La fisica può spiegare l'Effetto Mandela?

 


Per spiegare l’effetto Mandela si sono scomodate varie discipline, dalla biologia, alla fisica, alla psicologia. Ma andiamo per gradi.

Con il termine effetto Mandela viene indicato un falso ricordo. Il soggetto è convinto di avere visto o vissuto una situazione, ad esempio, quando in realtà il ricordo inventato deriva da altri ricordi reali, i cui frammenti sono ricombinati in aggregazione. Può capitare di avere un falso ricordo anche quando il soggetto altera un fatto che è realmente accaduto, o come forma di “compensazione creativa” rispetto a vuoti di memoria.

Alcuni esempi:

C'era una serie di libri e programmi televisivi chiamata Berenstein Bears? O meglio, erano gli Orsi Berenstain?

Nelson Mandela è morto in prigione negli anni '80, sotto un regime di apartheid in Sudafrica? O è vissuto abbastanza per vedere la fine dell'apartheid ed è diventato il leader della nuova nazione, non morendo fino al 2013?

Darth Vader ha pronunciato la frase iconica, nel film L'impero colpisce ancora , "Luke, sono tuo padre?" O Luke ha detto a Vader di aver ucciso suo padre, solo che Vader ha risposto: "No, sono tuo padre?"

L'attore/comico Sinbad ha recitato in un film degli anni '90 intitolato Shazaam? O era semplicemente un mashup, esistente solo nella mente delle persone, del film Kazaam di Shaquille O'Neal con il titolo e la stella sostituiti nella memoria delle persone?

Molti altri esempi abbondano, dal colore dei diversi pacchetti di patatine Walker's all'ortografia di Looney Tunes (contro Looney Toons) e Febreze (contro Febreeze) al fatto che "Monopoly Man" abbia o meno un monocolo.

Di solito chi cerca di spiegare l’effetto Mandela con la fisica usa il determinismo.

Una delle maggiori differenze tra il mondo classico e il mondo quantistico è la nozione di determinismo. Nel mondo classico ⁠— che definiva anche tutta la fisica, compresa la meccanica, la gravitazione e l'elettromagnetismo prima della fine del XIX secolo ⁠— le equazioni che governano le leggi della natura sono tutte completamente deterministiche. Se puoi fornire dettagli su tutte le particelle nell'Universo in un dato momento nel tempo, inclusa la loro massa, carica, posizione e quantità di moto in quel particolare momento, allora le equazioni che governano la fisica possono dirti sia dove erano che dove saranno in qualsiasi momento nel passato o nel futuro.

Ma nell'Universo quantistico, semplicemente non è così. Non importa quanto accuratamente misuri certe proprietà dell'Universo, c'è un'incertezza fondamentale che ti impedisce di conoscere arbitrariamente bene quelle proprietà allo stesso tempo. Infatti, meglio si misurano alcune delle proprietà che può avere una particella o un sistema di particelle, maggiore diventa l'incertezza intrinseca ⁠— un'incertezza di cui non ci si può sbarazzare o ridurre al di sotto di un valore critico ⁠— in altre proprietà. Questa relazione fondamentale, nota come principio di indeterminazione di Heisenberg, non può essere aggirata.

Questo ci dà la possibilità di capire sostanzialmente come ad un certo livello funzionino le infinite possibilità di creare realtà. In questa ricostruzione entra in gioco anche la realtà del multiverso.

Una delle ultime scoperte su come funziona il multiverso ci descrive come l’universo sia in grado di stimolare sé stesso a produrre nuove realtà. Il pre-verso, il modello dell'universo frattale.

 

Un universo di stelle giganti delle dimensioni delle galassie nel nostro Universo esisteva prima del nostro, prima del Big Bang. Ognuna di queste mega-stelle alla fine è collassata in giganteschi buchi neri che consumano la materia della mega-stella. Il nuovo Massive Black Hole quindi ricostituisce la materia delle mega-stelle all'interno su una scala molto più piccola mentre il Black Hole (Baby Universe) si espande mentre consuma la materia dal Pre-Verse creando un modello di universo frattale.

 

Questo modello di universo frattale crea universi neonati continuamente e all'infinito diventando il motore della creazione per il multiverso. Lo stesso Pre-Verso è un universo bambino all'interno di un buco nero di un universo ancora più grande e molto più antico.

 

Tutto questo è per caso? Una simulazione? Un "pensiero" o un "sogno ad occhi aperti" di un essere creatore?



Se tutto è un sogno ad occhi aperti del creatore, ogni sogno può diventare buono o reale?

Infatti la fisica moderna, che ormai sta influenzando anche il Mainstream (Nuovo articolo), è in grado di spiegare l’effetto Mandela ma il postulato più preciso rimane il sistema reciproco di Larson.

Sistema Reciproco

Timeline

Evoluzione stellare

In questa teoria comprendiamo come esista un sistema fluido che è il reciproco della realtà dove è possibile avere il tempo come movimento. In questo ambiente diverse realtà coesistono contemporaneamente (indeterminazione di Heisenberg) e confluiscono nella scelta temporale nello spazio/tempo dove si manifesta una realtà prevalente. Questa realtà è tutt’altro che stabile ma varia a seconda di come la coscienza collettiva assorbe potenziali di prospettiva (confluenze tempo/spazio).

Ogni volta che questi eventi vengono regolati in una linea nuova o leggermente modificata abbiamo un cambiamento della realtà. Fantascienza?

Questo concetto ci mette alla prova. La nostra mente cosciente non è in grado di riconoscere gli ambienti sottili e i cambiamenti che avvengono in una regione più profonda della nostra mente che interagisce e lavora costantemente come punto di congiunzione tra spazio/tempo e tempo/spazio. Così ci troviamo con la possibilità di avere sogni, ricordi, deja vu temporali a cui non sappiamo dare un senso.

Possiamo pensare che infiniti universi paralleli si aprano davanti a noi per quanto riguarda le possibilità future, in una sorta di albero di opzioni che si ramifica infinitamente in avanti, ma questa linea di ragionamento non si applica al passato. Per quanto riguarda il passato, almeno nel nostro Universo, eventi precedentemente determinati sono già stati metaforicamente scritti nella pietra. Almeno è ciò che si credeva fino ad oggi. Infatti la grande novità è che le linee sono un paesaggio di registrazione e che la conformazione fluida di spostamento nel tempo spazio può essere cambiata cambiando la linea dalle coordinate del presente. Cambiando una linea svanisce anche il passato!! Non ci resta che diventare più consapevoli e usufruire al meglio di queste capacità della coscienza.

 

martedì 30 maggio 2023

La mente come campo puro

Per approfondimenti è disponibile il corso web di 2 ore "La fisica dell'illuminazione", richiedendolo sul Canale Telegram (costo di 20 euro).

"Il gruppo di ricerca Bandyopadhyay ha misurato direttamente una coppia di vortici di campo elettrico generati dalla rete a griglia del filamento intermedio di actina appena sotto la membrana neuronale, che attiva coerentemente tutti i canali ionici in un'area circolare della membrana lipidica doppio strato quando si propaga un segnale elettrico. Le immagini di risonanza dielettrica ottenute dal gruppo di ricerca hanno mostrato che la rete ordinata di microtubuli nel nucleo del corpo cellulare del neurone avvia e istruisce una rete cilindrica simile a una griglia di sovrastruttura di beta-spettrina e filamenti intermedi di actina che si interfacciano con il doppio strato lipidico neuronale per generare una coppia di vortici elettrici, che a loro volta regolano la temporizzazione del segnale del vortice elettrico-ionico della membrana neuronale. I complessi modelli di campo elettromagnetico spaziotemporale, che macroscopicamente formano forme d'onda continue, mentre microscopicamente sono costituiti da oscillazioni elettroniche discrete e vortici elettromagnetici, sono un'indicazione diretta di come il funzionamento del cervello e la cognizione stessa siano di natura simile ad un campo."



Questa ricerca quindi, conferma in maniera sostanziale, il funzionamento del cervello come un ricettore di una mente estesa contenuta dal campo unificato. 
Per comprendere il funzionamento completo della mente è necessario dunque un approccio di fisica al campo unificato. Le leggi che consentono lo sviluppo e la comprensione completa della capacità mentale del campo, spiegate dalla fisica, sono poi da ricercare nella disciplina interiore . Infatti possiamo studiare il funzionamento della luce come vibrazione di campo accoppiata a sequenze geometriche complesse di strutturazione del processo del pensiero in una forma toroidale. In pratica vuol dire che possiamo coltivare la nostra capacità mentale seguendo delle piccole regole di auto-organizzazione e di coerenza della luce. Queste regole prevedono la capacità di risolvere l'entropia della mente tramite la comprensione dei concetti di amore e saggezza universali che si dislocano in tutti i comportamenti e le funzioni della mente. I modelli di pensiero vanno sempre più regolati sul concetto di unità attraverso gli strumenti di accettazione e comprensione insiti nella luce. Ogni pensiero è dunque una funzione di un campo molto più esteso e vasto, mediata da una guida d'onda all'interno del cervello. Nella sua rappresentazione mentale, ogni pensiero è una frequenza d'onda di un certo tipo a seconda del contenuto d'immagine che lo confina. 

In base a come riceviamo e interpretiamo i pensieri, abbiamo specifiche influenze dirette sul corpo.
Infatti è stato dimostrato che le membrane delle nostre cellule contengono speciali proteine ​​chiamate Intergral Membrane Proteins (IMP) che rispondono ai segnali energetici provenienti dall'ambiente esterno ed interno. Questi risultati riconoscono quindi che il comportamento biologico può essere controllato anche dal pensiero. Perciò risalendo lungo il processo di strutturazione energetica del campo, possiamo intuire come da un potenziale mentale/invisibile, arriviamo ad una strutturazione fisica/visibile. 

Di conseguenza, quando focalizziamo la nostra attenzione attraverso la preghiera, la meditazione o la contemplazione, ci sintonizziamo sul campo mentale più profondo e siamo in grado di optare modifiche sulla ricezione mentale di tale campo. Ed è così che iniziamo ad accedere al nostro vero potenziale.  Quando questa energia viene trasferita al nostro DNA (senza interruzione da atteggiamenti negativi), influisce sui livelli molecolari e cellulari che guidano tutti i nostri processi metabolici fisici. 

Il processo di comunicazione tra il corpo e il campo mentale rende apparentemente personale una funzione del campo che è invece collettiva ed universale. La capacità di liberare il pensiero dal proprio confine è legata, dunque, alla nostra abilità di aprirci in maniera amorevole ad una funzione sempre più profonda del campo unificato in modo da renderci sintropici e quindi consapevoli. La consapevolezza è ciò che ci consente di coordinare le funzioni d'onda toroidali collassate nel cervello in maniera geometrica e frattale,  quindi comprensibile. Così il pensiero può essere intessuto da concetti più profondi che ne liberano il confine. 


L'ennesima conferma scientifica di un processo intuibile interiormente consente a chiunque di approcciarsi all'interiorità con rinnovata fiducia e comprensione chiara del processo che si può sviluppare.
  
Per chiunque voglia approfondire i temi, oltre al corso web della Fisica dell'illuminazione, è possibile acquistare il libro Reiterazioni infinita.



venerdì 17 marzo 2023

Intervista sui campi morfogenetici

Lunedi 27 marzo alle ore 21.00, sarò intervistato sul canale youtube di Impronte verticali , sul tema "campo morfogenetico".



                       



Rupert Sheldrake, biologo e saggista britannico, nei suoi scritti: A New Science of Life (1981) e The Presence of the Past (1988), elabora la teoria dei campi morfogenetici. Negli esperimenti che illustra e che invita a sperimentare personalmente, Sheldrake si pone il problema di prevedere il comportamento di un sistema sulla base dei comportamenti dei suoi singoli elementi e si chiede: come fanno a sapere gli uccelli migratori dove andare? Come fanno i piccioni viaggiatori a ritornare esattamente al punto in cui sono partiti avendo volato per centinaia di kilometri? Perché capita, a chi ha perso un arto di avere ancora la percezione della sua esistenza e spesso anche la sensazione di dolore legata a quell’arto, che in realtà non esiste più? Continuando poi con l’osservazione della formazione dei cristalli, della formazione di cellule diverse a partire da un’unica cellula e da un unico DNA, Sheldrake individua la presenza di un “campo morfico” responsabile dell’organizzazione della struttura e della forma del sistema, che ha una sua memoria, determinata dal contributo di ciascun membro.

Sheldrake postula quindi che la determinazione di una struttura dipende da un campo esterno di influenza associato al processo di formazione della struttura stessa. Questo cosiddetto campo morfogenetico porta con sé il “programma”, per così dire, del processo di formazione. E’ un campo a cui tutti sono collegati e con il quale tutti entrano in relazione (risonanza morfica), è una sorta di coscienza collettiva, un’unica coscienza fatta dalla coscienza di tutti gli individui. Questo campo contiene tutte le informazioni relative ad una determinata specie. Ogni individuo facente parte di una specie, attinge alla memoria collettiva della specie e si sintonizza con i suoi membri passati, a sua volta contribuendo all’ulteriore sviluppo della specie stessa. La teoria della risonanza morfica quindi spiega le cause formative dell’evoluzione, dello sviluppo embrionale ma anche dei pensieri, dei comportamenti e persino di vari fenomeni metafisici. I pensieri quindi esistono come idee all’interno del campo morfogenetico, e uno specifico programma di pensieri è un comportamento all’interno del campo morfogenetico, dunque i comportamenti sono strutture morfiche di pensiero

a un livello di nidificazione superiore. Analogamente, anche i ricordi sono prodotti dallo stesso tipo di pattern quadridimensionali di attività elettrica. I pattern specifici dell’attività neurale si sintonizzano su distinti campi morfici contenenti informazioni che producono le immagini corrispondenti ad un evento passato. Ciò significa che i ricordi in realtà non sono registrati da nessuna parte nel cervello, come tendenzialmente pensiamo, piuttosto, ogni volta vengono creati da zero nel momento presente attingendo a questi campi morfici.

L’analisi di Sheldrake della morfogenesi quindi, non si limita a spiegare l’esistenza del campo morfogenetico bensì include il meccanismo attraverso cui una struttura biologica parzialmente formata si collega al campo morfogenetico di una specie, che poi guida la crescita del resto della forma, come se l’informazione acquisita da un gruppo di esseri, in qualche modo, si fosse trasferita automaticamente anche agli altri esseri appartenenti alla stessa specie. Questo fenomeno si verifica sempre quando si raggiunge una certa soglia di individui (massa critica) che hanno acquisito quelle nuove informazioni e adottato il nuovo comportamento. Il Campo Morfico è quindi collegato al nostro inconscio individuale, come pure ciascuno di noi è collegato al Campo Morfico della propria famiglia d’origine, del proprio territorio, della propria identità nazionale, della specie umana e del pianeta. Esiste quindi un campo di ricordi, ricco di informazioni mnemonico/storiche, frutto di eventi vissuti, di credenze, di scelte di vita dei nostri antenati che possono aver condizionato, o continuano a condizionare, la nostra stessa esistenza: ogni volta che entriamo in relazione con altre persone, o che prendiamo decisioni, o compiamo delle scelte, le informazioni presenti nel nostro campo, come delle vere e proprie istruzioni comportamentali ereditate, condizionano il nostro agire in base alla risonanza morfica. Ma poiché non esiste il determinismo, cioè non siamo schiavi di ciò che abbiamo ereditato ma esiste l’ambiente che influenza ogni processo biologico e la mente è il campo più potente, noi possiamo prendere una decisione nel qui e ora, una decisione vissuta non solo mentalmente, ma anche energeticamente, e così evolvere indipendentemente dal nostro passato e dalle nostre eredità! Se l’individuo di una specie impara un nuovo comportamento, il campo morfogenetico cambia, e la risonanza morfica, come una sorta di vibrazione, si trasmette all’intera specie.

Le costellazioni familiari diventano quindi uno strumento per prendere consapevolezza di questa “memoria familiare collettiva” e modificarla. Nelle Costellazioni Familiari avviene che la persona su cui si lavora, mettendosi al centro dell’attenzione del gruppo, apre il suo campo morfogenetico all’interpretazione delle persone che agiscono come rappresentanti. Questi ultimi percepiscono in modo sottile le informazioni stratificate nell’inconscio familiare: agiscono spontaneamente, ma sono mossi dalle istruzioni presenti nel campo morfogenetico, che realmente e concretamente (ovvero fenomenologicamente) “dà forma” a una rappresentazione.

La fisica può spiegare l'Effetto Mandela?

  Per spiegare l’effetto Mandela si sono scomodate varie discipline, dalla biologia, alla fisica, alla psicologia. Ma andiamo per gradi. C...