martedì 8 novembre 2016

Rapporto tra la materia visibile e densità di compressione di campo.

Uno studio pubblicato su Physical Review Letters fornisce nuovi indizi sulle proprietà dinamiche delle galassie a disco. I risultati, basati su 153 esemplari, suggeriscono che esiste una relazione universale tra la rotazione delle galassie e la materia luminosa.
Le galassie a forma di disco sembrano essere composte per la maggior parte dalla materia oscura. Gli astronomi ritengono, infatti, che quest’enigmatica entità, che costituisce oltre un quarto del contenuto materia-energia dell’Universo, rappresenti il parametro chiave che controlla la rotazione delle galassie. Oggi un gruppo di ricercatori della Case Western Reserve University e della University of Oregon ha studiato un campione di 153 galassie a disco, che coprono un ampio intervallo di masse, dimensioni e densità, trovando una relazione molto stretta tra la dinamica osservata e quella predetta dalla materia luminosa. I risultati di questo studio sono riportati oggi su Physical Review Letters.

Nel loro articolo, gli autori mostrano che esiste una semplice relazione universale tra l’accelerazione centripeta delle galassie e la distribuzione della materia ordinaria, cioè quella luminosa, in esse contenuta.

Questo risultato implica che la materia visibile presente nel disco determina il profilo di densità dell’alone di materia oscura circostante. In altre parole, le distribuzioni della materia visibile e della materia oscura presenti nelle galassie sono connesse ancora di più di quanto era stato ipotizzato fino ad ora dagli astronomi.

Nel modello del campo unificato sotto forma di spirale frattale tale principio è facilmente spiegabile, infatti il campo è tutto ciò che esiste, quindi ciò che viene elencato è il rapporto tra le densità che il campo unificato assume nella sua radiazione spirale. Così la massa è discontinua tra livelli di densità ma rimane un sequenza continua fluida di campo........................

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