domenica 20 novembre 2016

Un soluzione semplice a i tanti tentativi.

La compressione informativa derivante dalla differenza di densità eterica è il principio di riunificazione che crea la capacità del campo unificato a muoversi come un simil-fluido. 
I fisici Rodolfo Gambini e Jorge Pullin, rispettivamente dell’Università di Montevideo e dell’Università Statale della Louisiana, hanno applicato la Loop Quantum Gravity (LQG) ad un Buco Nero.  Lo studio ha dimostrato che, se qualcosa cade in un buco nero, non viene spaghettificato bensì compresso fino ad una dimensione piccolissima per poi essere letteralmente sputato fuori dal centro del buco nero in un altro Universo. Se questa nuova teoria risultasse corretta, non solo sarebbe risolto il paradosso della perdita delle informazioni – che ha visto opporsi due giganti come Stephen Hawking e Leonard Susskind – non sarebbe più tale, ma sarebbe confermato che i buchi neri sono delle vere e proprie macchine del tempo naturali – funzionerebbero, infatti, come wormholes.
La geometria sottesa al potenziale quantico è stata esplorata da diversi autori (vedi per esempio, Carroll, 2006). Un risultato recente molto interessante è quello dei fisici iraniani F. Shojai e A. Shojai (2004), che hanno studiato il comportamento di particelle a spin 0 in uno spazio-tempo curvo, mostrando che il potenziale quantico dà un contributo alla curvatura che si aggiunge a quello classico e che rivela profonde e inaspettate connessioni tra la gravità e i fenomeni quantistici. Nel modello di F. Shojai e A. Shojai, gli effetti della gravità sulla geometria e gli effetti quantistici sulla geometria dello spazio-tempo sono fortemente accoppiati: le particelle quantistiche determinano la curvatura dello spazio-tempo e allo stesso tempo la geometria dello spazio-tempo è legata al potenziale quantico che influenza il comportamento dello particelle. Tutto questo è espresso da una metrica conforme, la quale comporta una compiuta immagine della geometrodinamica quantistica che fonde gli aspetti gravitazionali e quantistici della materia, almeno per quello che riguarda il livello di descrizione macroscopica dei processi fisici.
La soluzione elegante è che il campo unificato assume diverse geometrie stazionarie nel suo scorrere verso la compressione informativa nella singolarità.

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