La mente si comporta come un attrattore, nel processare
informazioni usa una connessione frattale per il dettaglio informativo
elaborato nel cervello. Il cervello dunque filtra informazioni a diverse
densità informative, il sistema ripiegato infatti permette di dettagliare
un'informazione in maniera infinita fino alle complessità più astruse. Tuttavia
il regolatore di complessità non va inteso come capacità intellettiva, ma come
una capacità ad alimentare il dominio del vuoto, centro dell'attrattore. L'informazione
diventa il precursore primario per la resistenza elettrica e la capacità di
fari attraversare senza sforza, che sono due parametri della coerenza del campo
mentale. Come sappiamo dall'analisi
all'EEG il cervello oscilla attraverso diverse lunghezze d'onda, tali lunghezze
d'onda possono essere correlate e portate in fase in maniera frattale. Ora una
ricerca conferma che il cervello opera in una "dimensione" superiore
alla quarta intesa come spazio-tempo, da qui si inizia a sostenere che la
gravità quantistica possa essere uno dei principali fattori a generare la
consapevolezza. Finalmente stiamo andando verso la giusta direzione. Nei lavori
da noi presentati c'è il dettaglio di come questo processo generi l'attenzione,
la consapevolezza e anche la beatitudine.
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