sabato 20 febbraio 2021

Il segreto della doppia fenditura svelato!


L’esperimento della doppia fenditura è usato, da molti ricercatori, principalmente per spiegare la realtà quantistica. L’esperimento non gode di una buona spiegazione tecnica del perché succede, ma andiamo con ordine.

La fenditura è una fessura posta in un pannello, attraverso il quale viene fatto passare un flusso di particelle o un’onda, osservando poi il comportamento di tale flusso. Un secondo pannello posto dopo il primo raccoglie l’informazione su come si accumulano le onde o le particelle una volta oltrepassata la fenditura. Nel caso della doppia fenditura, le fessure sul primo pannello sono due, una parallela all’altra. A seconda di ciò che attraversa il pannello (onda o particella), la distribuzione sul secondo pannello varia secondo un pattern ben preciso.

Se si parla di corpuscoli, quel che accade è che le particelle si accumulano sul secondo pannello disegnando una forma simile alla fessura – o alle due fessure – da cui sono passate.

Si può immaginare questo pensando di sparare dei proiettili attraverso una o due fessure. Il risultato è quello delle immagini sottostanti: la distribuzione segue la forma delle fessure e non è uniforme, ma presenta punti singoli di impatto dovuto all’arrivo delle singole particelle sul secondo pannello.


 

Se invece a passare attraverso la fessura è un’onda, il secondo pannello mostra una distribuzione più uniforme ed estesa, in quanto l’onda si propaga a partire dalla fessura in più direzioni, con intensità diverse. In particolare, se la fessura è singola, l’impatto dell’onda sul secondo pannello segue una distribuzione uniforme con un’intensità che è maggiore nell’area corrispondente alla fessura, e poi si va attenuando man mano che ci si allontana da quest’area.

Nel corso del ventesimo secolo, tale esperimento è stato applicato a un’unità di misura infinitamente più piccola, che rientra nel campo della meccanica quantistica. Ad essere fatti passare attraverso una o due fessure sono stati fasci di elettroni o fotoni, particelle infinitamente piccole di cui sono formate la materia e la luce, con l’obiettivo di verificare se il comportamento della materia e della luce segue quello dell’onda o quello dei corpuscoli. Applicando un fascio di tali particelle lungo una fenditura singola, si è verificata una distribuzione identica a quella delle particelle, lasciando supporre che le particelle (anche quelle piccolissime) si comportino appunto da particelle fisiche.

Sparando invece un fascio di elettroni attraverso la doppia fenditura, si verifica un fenomeno del tutto nuovo: la distribuzione non è uniforme ma presenta puntini di concentrazione, come farebbe l’effetto di particelle che arrivano a destinazione sul secondo pannello; nello stesso tempo, però, la distribuzione mostra una concentrazione maggiore o minore seguendo il pattern di distribuzione delle onde, come se le particelle alla fine seguissero una distribuzione di natura ondulatoria.

In pratica possiamo sparare singoli elettroni in una singola fenditura ed essi viaggeranno attraverso la fessura e sembreranno rimanere singoli. Gli scienziati mainstream dicono che ogni elettrone è una "particella", a questo punto.

Tuttavia, se spari singoli elettroni in 2 fenditure, è stato dimostrato che in realtà essi viaggiano attraverso entrambe le fenditure contemporaneamente - e in realtà colpiscono più di un punto sulla lastra fotografica contemporaneamente!

Nel corso di un gran numero di prove, si ottengono 3 (o più) linee che appaiono sulla lastra fotografica, suggerendo uno "schema di interferenza" simile ad un'onda!

In conclusione nell’esperimento si è osservato che a seconda dell’osservazione la luce sembra poter essere onda o particella. Prima di spiegare l’enigma dobbiamo capire degli effetti quantistici aggiuntivi.

A metà degli anni '70 Alain Aspect, allora studente di dottorato, propose un esperimento reale, che si basava sulla rivelazione di due fotoni singoli ma correlati perché emessi insieme dalla stessa sorgente atomica: due fotoni viaggiano in direzione opposta l'uno all'altro e vengono "visti" da due rivelatori distanti dopo aver attraversato due polarizzatori (che ne analizzano le caratteristiche).

 Le conseguenze dell'esperimento erano destinate ad andare ben oltre la "semplice" dimostrazione della validità della meccanica quantistica. Infatti l'esperimento dimostrò il ruolo fondamentale giocato dall'"entanglement", cioè da una sorta di "intricazione quantistica" che lega il destino dei due fotoni emessi dallo stesso atomo. In questo stato "entangled" la misura della polarizzazione di un fotone consente di dedurre con esattezza informazioni sulla polarizzazione dell'altro: in altri termini, l'osservazione dello stato di un fotone consente di "leggere" lo stato del secondo fotone. 

Per prima cosa, si rilasciano i fotoni "accoppiati" in direzioni opposte dal loro punto di partenza. Li si manda attraverso lo spazio, in modo che colpiscano due specchi diversi, che sono posizionati a due angoli completamente diversi.

Le persone più sane e pensanti si aspetterebbero che ogni fotone si rifletta sullo specchio con l'angolazione corretta. Pertanto, ogni fotone andrebbe in una direzione diversa.

Con sorpresa degli scienziati tradizionali, entrambi i fotoni girano nella stessa direzione angolare mentre viaggiano, anche se una di quelle particelle deve violare tutte le leggi ovvie e note della riflessione speculare, per farlo! 

Entrambi questi misteri vengono spiegati quando vediamo che queste `` particelle '' sono, in realtà, piccoli pacchetti armonici di geometria - e se li allarghi, la geometria diventerà più grande - e comparabilmente più debole.

Non dimentichiamo che possono 'allungarsi' abbastanza a lungo, incluso il diametro dell'intero universo conosciuto!

Molto semplice, facile da spiegare ... e ancora una volta, gli scienziati tradizionali non sono ancora arrivati ​​a questo punto nel loro pensiero!

Se osserviamo come la massa inerziale sia legata alla compressione di onde stazionarie legate in fase che si strutturano in un campo fluido, capiamo come l’esperimento della doppia fenditura sia in realtà l’osservazione pratica di questo fenomeno. Infatti se l’espansione geometrica continua senza interruzione, si vedranno onde o flusso, se invece un fenomeno di focalizzazione aggiunge energia/luce alla forma geometrica questa inizierà ad espandersi con molta meno malleabilità sviluppando un’inerzia che ci farà vedere particelle invece che onde. Dobbiamo pensare che la nostra mente lavora in continuazione con questo campo energetico e ne detta il collasso d'onda a seconda dell'osservazione, che altro non è che un'inerzia alla vibrazione delle onde stazionarie. 

Sei il creatore della realtà......

 




 

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