giovedì 25 febbraio 2021

Epigenetica della felicità

 


La dopamina è un neurotrasmettitore prodotto dal cervello e in minima parte dalle ghiandole surrenali. Fa parte delle catecolamine, gruppo di ormoni a cui appartengono anche l’adrenalina e la noradrenalina, di cui la dopamina è il precursore.

È conosciuta come l’ormone dell’euforia, in quanto la sua presenza è legata alla sfera del piacere e al meccanismo della ricompensa. Tutto ciò che ci dà piacere, come il cibo, il sesso, ma anche la musica o il consumo di sostanze stupefacenti, è in grado di suscitare una sensazione di appagamento e di gratificazione, aumentando i livelli di dopamina.

Questo neurotrasmettitore, però, interviene anche nella regolazione di altre importantissime funzioni dell’organismo, a livello del sistema nervoso centrale e periferico. È responsabile del controllo dei muscoli, ma anche della motivazione personale, del sonno, dell’umore, della memoria e dell’apprendimento.

Inoltre, si comporta come un ormone impedendo il rilascio di prolattina da parte delle cellule lattotrope dell’ipofisi. Bassi livelli di questo neurotrasmettitore possono causare depressione, comportamenti asociali, isolamento, rabbia e frustrazione. Al contrario, un alto tasso di dopamina in circolo può essere rischioso perché induce il soggetto a perseguire il proprio piacere in maniera acritica, sconfinando in comportamenti irrazionali e autolesionisti o sfociando nella tossicodipendenza.

Gli scienziati della Icahn School of Medicine di Mount Sinai hanno scoperto un nuovo ruolo per la dopamina chimica del cervello che è indipendente dalla neurotrasmissione classica. Il nuovo ruolo sembra essere fondamentale per i cambiamenti nell’espressione genica correlati all’esposizione cronica o all’abuso di cocaina. Lo studio fornisce la prima prova di come la dopamina possa avere un impatto diretto sulle anomalie dell’espressione genica indotta da farmaci e sul conseguente comportamento di ricaduta. Quindi, hanno scoperto che, la dopamina, oltre ad essere coinvolta nella trasmissione dei segnali tra i neuroni cerebrali, la si trova legata chimicamente alle proteine ​​dell’istone (gli istoni sono proteine basiche che costituiscono la componente strutturale della cromatina del dna), il che determina l’accensione e lo spegnimento di diversi geni che influenzano le regioni del cervello coinvolte nella motivazione e nel comportamento premiante.

Queste stesse osservazioni sono state fatte sulla serotonina, un neurotrasmettitore che regola il senso di autoprotezione e piacere e l’umore.

Questi risultati rappresentano un enorme cambiamento nella comprensione di tali sostanze chimiche. Legandosi all'istone H3, la serotonina e la dopamina possono regolare la trascrizione del DNA in RNA e, di conseguenza, la sintesi di proteine ​​specifiche da esse. Ciò trasforma queste molecole delle neuroscienze in doppi agenti, che agiscono ovviamente come neurotrasmettitori, ma anche come maestri clandestini dell'epigenetica.

In definitiva, sembra che la dopaminilazione, non solo il tipico funzionamento della dopamina nel cervello, possa controllare i comportamenti di dipendenza. Il consumo a lungo termine di qualsiasi sostanza che genera dipendenza (cibo, stupefacenti, sesso, ecc), modifica i circuiti neurali nel percorso di ricompensa del cervello, rendendo necessaria l'assunzione costante di essa, affinché i circuiti funzionino normalmente. Ciò richiede l'attivazione e la disattivazione di geni specifici per produrre le proteine ​​per quei cambiamenti, e questo è un meccanismo epigenetico guidato dalla dopamina che agisce su H3, non un cambiamento nella sequenza del DNA.

Queste ricerche, se estese ai processi quantistici del cervello e della coerenza di campo, ci fanno capire che qualsiasi distorsione mentale sulla conoscenza del sé, se non affrontata, può comportarsi come fattore di modificazione epigenetica. Ma ciò implica che è anche vero il contrario! Cioè, se attiviamo un processo di revisione interiore di tali distorsioni e portiamo il nostro campo in un nuovo stato più armonioso ed equilibrato, tale variazione sarà registrata come nuova informazione epigenetica. Applicando quindi le discipline della personalità alla nostra esistenza possiamo diventare dei veri e propri “programmatori” genetici della nostra vita!

Dagli studi sul campo derivanti dalla misura dell’ECG, emerge inoltre che uno stato di coerenza elettrica cioè di “amore puro” regola e riduce il bisogno di stimolazioni di ricompensa provenienti dall’esterno predisponendo invece le persone ad un naturale stato di beatitudine interiore. Questo processo regolerebbe naturalmente la produzione delle molecole di dopamina senza il bisogno di ricompense esterne: Un’epigenetica della felicità…..!!!


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