domenica 29 dicembre 2024

Protocollo retrocausale per il teletrasporto temporale dona la possibilità di ragionare sulla mente....

 


Ultimamente ricercatori di istituzioni tra cui Hitachi Cambridge Laboratory, Paul Scherrer Institute e l'Università del Maryland, hanno presentato un approccio rivoluzionario per esplorare paradossi temporali attraverso la lente della meccanica quantistica.

Il protocollo di teletrasporto retrocausale rappresenta una delle frontiere più affascinanti della fisica quantistica, dove la nozione classica di causa ed effetto incontra il bizzarro regno quantistico. Attraverso un'attenta manipolazione dell'entanglement quantistico, i ricercatori hanno dimostrato teoricamente che potrebbe essere possibile influenzare gli stati quantistici nel passato, senza violare i principi fondamentali della relatività o della causalità che governano il nostro universo.

 

Il protocollo si basa su tecniche convenzionali di teletrasporto quantistico, che consentono già il trasferimento di stati quantistici tra posizioni utilizzando l'entanglement e la comunicazione classica. Tuttavia, questo nuovo approccio porta il teletrasporto quantistico in territori inesplorati sfruttando le curve chiuse di tipo tempo (CTC), costrutti teorici che emergono naturalmente dalle equazioni di campo di Einstein e dalla meccanica quantistica.

 

Forse la cosa più notevole è che il protocollo retrocausale suggerisce che l'entanglement quantistico può essere utilizzato per inviare in modo efficace informazioni sulle impostazioni di misurazione ottimali "indietro nel tempo", informazioni che normalmente sarebbero disponibili solo dopo il completamento di un esperimento. Sebbene questo processo sia probabilistico e non possa essere utilizzato per comunicazioni più veloci della luce o per inviare oggetti macroscopici nel tempo, dimostra come la meccanica quantistica continui a sfidare la nostra comprensione convenzionale della causalità e della freccia del tempo.

 

Le implicazioni vanno ben oltre la fisica teorica pura. La capacità di eseguire calcoli quantistici prima ancora che i loro input siano definiti, come dimostrato nel calcolo quantistico istantaneo probabilistico, potrebbe rivoluzionare la tecnologia del calcolo quantistico. I recenti progressi nell'intreccio ibrido multipartito suggeriscono che questi effetti potrebbero essere realizzabili anche in condizioni rumorose del mondo reale. Inoltre, alcuni ricercatori, come Stuart Hameroff e Daniel Sheehan , in prima linea nell'esplorazione della fisica della coscienza, hanno spiegato in dettaglio come la retrocausalità possa essere parte integrante della comprensione dei processi informativi senzienti nella materia biologica [19, 20]. I meccanismi quantistici retrocausali possono spiegare certi comportamenti cerebrali e la verifica sperimentale ausiliaria di tali effetti in generale supporterà la teoria secondo cui hanno un ruolo significativo nel sistema biologico.

 

Mentre continuiamo a sondare i confini tra meccanica quantistica e relatività, il protocollo di teletrasporto retrocausale funge da potente promemoria del fatto che il nostro universo è molto più strano e interconnesso di quanto la fisica classica suggerisca. La natura multi-connessa dello spaziotempo attraverso l'entanglement quantistico, elegantemente catturata nella corrispondenza ER=EPR, allude a una realtà più profonda in cui passato, presente e futuro potrebbero essere più intimamente collegati di quanto avessimo mai immaginato.

 

L'implicazione di questo concetto dona la possibilità di una nuova comprensione sia delle capacità della mente che delle situazioni che vive.

Infatti, immaginiamo un esperienza vissuta nella vita con l'impossibilità di conoscere il risultato. Per entrare nell'esperienza è necessario fare esperienza. Con l'esperienza giunge saggezza, ma spesso si può tenere ricordo dell'evento causale dell'esperienza come punto d'influenza. Infatti se è vero che l'accumulo di queste info sta sicuramente influenzando il nostro presente sottoforma di ricordi emozioni e stati d'animo, non consideriamo mai il contrario. Infatti non solo il nostro "stato" quantistico potrebbe influenzare dal futuro ciò che avviene in passato, ma una mente accuratamente configurata potrebbe avere la capacità di "aggiustare" l'informazione passata o addirittura guarirla.

Qui il concetto si fa più intricato se in maniera concettuale cerchiamo di introdurre la teoria di Larson sul tempo spazio nel legame quantizzato degli stati di coscienza. Infatti ogni persona, accuratamente addestrata potrebbe navigare mentalmente un intero punto temporale per farne esperienza senza viverlo fisicamente. Il ruolo dell'immagine e del concetto acquisirebbero un significato completamente diverso.

La disciplina necessaria a comprendere questo sistema risiede nella potenzialità di comprensione della mente archetipica. Essendo la stesura di metadati configurazionali totalmente iscritta nell'iter archetipico il concetto temporale diverrebbe una modulazione mentale standard per sondare un iter conoscitivo immaginato.

Le conseguenze di questa abilità sarebbero simili alla fantascienza, senza parlare della possibilità a livello informatico di poter inviare avvisi e notizie ad eventi situati in arco temporale passato impedendo alcuni eventi.... Ops risuona come già sentito.....



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