domenica 17 novembre 2024

La musica dell'universo




Un'affascinante nuova ricerca rivela come le molecole biologiche possano comunicare attraverso frequenze risonanti anziché collisioni casuali. L'innovativo Resonant Recognition Model della Dott. ssa Irena Cosic mostra che proteine ​​e DNA interagiscono attraverso specifiche frequenze elettromagnetiche, mentre il rivoluzionario lavoro del Professor Dirk Meijer su un codice Musical Master e sulla teoria dello spazio quantistico superfluido supporta ulteriormente questo cambiamento di paradigma. Meijer propone che le molecole biologiche operino all'interno di un campo quantistico di informazioni, dove i componenti cellulari comunicano attraverso segnali elettromagnetici coerenti in uno spazio quantistico superfluido. Questo quadro, combinato con le scoperte di Cosic, sfida la visione convenzionale secondo cui le reazioni cellulari si verificano solo attraverso collisioni molecolari casuali. Queste scoperte suggeriscono che i processi biologici sono molto più orchestrati di quanto si pensasse in precedenza, con molecole che "parlano" tra loro attraverso segnali elettromagnetici che possono estendersi per centinaia di nanometri, molto più lontano delle tradizionali interazioni molecolari. Le implicazioni sono profonde e indicano una visione più armoniosa e interconnessa della biologia cellulare, in cui ritmo e risonanza, piuttosto che casualità, guidano la complessa danza della vita a livello molecolare.

Le condizioni di vita aggrovigliate quantistiche e gli stati di coscienza graduati nell'universo sono invarianti di scala e sono guidati da un meta-linguaggio di onde quantistiche in uno spazio quantistico superfluido/campo energetico del punto zero che è determinante nella creazione di stati quantistici coerenti attraverso la connettività risonante dell'onda pilota. Questo campo EM dinamico interattivo sta guidando i processi vitali attraverso la messa a punto semi-armonica di acqua strutturata frattale e macromolecole vibranti come DNA e proteine ​​idratate nella cellula, inclusi diversi tipi di cellule nel cervello umano.

Il codice maestro sicuramente ci dà l’idea di uno spartito musicale che l’universo segue. Nei miei studi questo spartito è formato da un campo coerente armonico strettamente correlato in fase di solidi platonici geometrici, che ritengo siano la gestalt di funzionamento di una mente più profonda conosciuta come mente archetipica. L’idea che la mente/universo sia uno spazio vibrante di onde stazionarie in fase non si allontana per niente dal lavoro di Mejer. Infatti immaginare le onde stazionarie come l’oscillazione strumentale necessaria al vuoto quantistico per manifestare strutture è identico ad una partitura geometrica compiuta dal campo fonte nella sua struttura creativa. Questa partitura secondo i miei studi ha esattamente ventuno lettere o forme primordiali. Molto simile alle lettere utili per comporre un linguaggio parlato/suonato. La nostra vita ci sfida a comprendere le regole di partitura dell’universo al fine di lavorare in concerto con esso e assumere sempre più responsabilità cosciente nell’arazzo cosmico. Dunque iniziamo a suonare….


Rhythmic Oscillations and Resonant Information Transfer in Biological Macromolecules


sabato 28 settembre 2024

Campo dell'anima


 

Ultimamente ha fatto molto scalpore una ricerca in fisica.

 

Due scienziati affermano che l'anima umana è un tipo di campo quantico che interagisce solo con determinati campi nell'universo fisico e non direttamente con la materia. I campi EM influenzano l'anima e aiutano a creare ricordi e autoconsapevolezza in un feto o bambino durante la reincarnazione.

 

I campi che interagiscono con il campo dell'anima includono onde elettromagnetiche, come testimoniato dalle esperienze di pre-morte, in cui si verificano eventi che non avrebbero potuto essere visti attraverso gli occhi dell'individuo.

 

Edward W. Kamen del Georgia Institute of Technology e Roger D. Kamen della Ferris State University ipotizzano che, poiché sia ​​i campi elettrici sia quelli elettromagnetici contengono quanti costituiti da fotoni, i campi elettrici potrebbero interagire anche con il cosiddetto "campo dell'anima".

 

Questa interazione potrebbe potenzialmente portare al trasferimento di informazioni, come il contenuto della memoria di lavoro, all'anima tramite i campi elettrici generati dagli insiemi neurali nel cervello umano. Inoltre, il campo dell'anima potrebbe influenzare i neuroni a livello molecolare tramite interazioni con i campi elettrici, nonché il meccanismo recentemente proposto di accoppiamento citoelettrico.

 

È un filo quantico dell'anima!

 

Si prevede che il "campo dell'anima" abbia valori o punti di forza specifici correlati all'energia e alle particelle che lo compongono. Tuttavia, questi valori potrebbero essere impossibili da misurare direttamente con qualsiasi dispositivo.

 

I valori del campo dell'anima dipenderebbero dallo spazio e dal tempo fisici perché l'anima esiste in un corpo mentre è in vita. Inoltre, il campo dell'anima potrebbe anche coinvolgere diversi tipi di spazio e tempo quando esiste in un regno separato, non fisico. Ciò implica che ci sia una specie di spazio nel dominio dell'anima, che consente il movimento e il passaggio del tempo, piuttosto che tutto ciò che accade istantaneamente.

 

Lo studio afferma che se le anime umane esistono, provengono da un regno diverso e vi ritornano dopo la morte del corpo. In questo regno, le normali leggi della fisica potrebbero non essere applicabili, ma potrebbero esserci delle somiglianze con il nostro universo fisico. Introduce il concetto di "quasi-campi", che sono simili ai campi quantici nel nostro universo ma esistono nel dominio dell'anima.

 

Questi quasi-campi possono dare origine a particelle prive di massa, in modo simile a come i campi quantistici producono particelle prive di massa come i fotoni nel mondo fisico.

 

I ricercatori suggeriscono che se non ci fosse un campo di tipo Higgs nel regno dell'anima, allora tutto lì sarebbe privo di massa. Nota anche che mentre molte discussioni sull'anima la vedono come una fonte o "campo dell'anima", dovrebbe avere valori o punti di forza specifici correlati all'energia e alle particelle che lo compongono.

 

In definitiva, propone che l'anima umana possa essere intesa come un tipo di campo quantistico (quasi-campo) che condivide alcune proprietà con i campi quantistici che conosciamo nel nostro universo. Questa prospettiva è in qualche modo diversa dalle discussioni precedenti nella letteratura sull'argomento.

Tuttavia, tale prospettiva, non specifica in che modo funziona l’anima e in che modo produce influenza nel nostro mondo. Nella spiegazione che porto invece nel corso sulla Geometria Sacra, o nei libri Scienze Eteriche o reiterazione infinita mostro come questi campi di energia possono essere compresi con la sequenzialità della geometria nei solidi platonici in una complessità di campi gerarchici che formano corpo, mente e spirito. Questa gerarchia di campo passa dalla rotazione del fotone in strutture sempre più complesse a seconda della densità compositiva di questi campi. Tale densità è l’equivalente dei concetti di intelligenza e consapevolezza mentale. Le funzioni dell’elettromagnetismo e della gravità possono essere correlate agli studi di connessione tra wormhole ed entanglement nella fisica classica. Abbiamo sempre più bisogno di comprendere il funzionamento reale della vera natura dell’essere umano e il suo collegamento con il divino in un campo di forze strutturato secondo precise leggi e funzioni….




https://scienzeeteriche.blogspot.com/2024/09/mente-la-matrice-pre-spaziale.html https://scienzeeteriche.blogspot.com/2016/10/fluttuazione-quantistica-del-vuoto-e.html https://scienzeeteriche.blogspot.com/2017/11/la-mente-tra-invarianza-di-scala.html https://t.me/scienzeeteriche

sabato 14 settembre 2024

Mente: La matrice pre-spaziale


 

Jacobo Grinberg-Zylberbaum è un neurofisiologo e psicologo nato a Città del Messico nel 1946.

Profondo cultore di sciamanesimo e discipline orientali, J. Grinberg conduce studi e sperimentazioni, secondo rigorosi metodi scientifici, su come pensiero umano di influenzare il mondo vivente intorno a sé. Pubblica i risultati delle sue ricerche in articoli scientifici, su riviste quotate come Physics Essays, ed in più di 50 libri. Nel dicembre 1994, scompare misteriosamente senza lasciare tracce.

J. Grinberg formulò la Teoria Sintérgica secondo la quale il campo neuronale, che viene creato dei neuroni, è in grado di dare forma alla matrice pre-spaziale (un reticolo olografico non-locale) alla base della realtà. Ho usato il termine dare forma perché è sinonimo di creare informazione. L’immagine è quella di uno scultore che dà forma ad un blocco di marmo trasformandolo in una statua, ovvero gli conferisce informazione.

Sono proprio le evoluzioni topologiche della matrice pre-spaziale, plasmate dal campo neuronale che si propagano da mente a mente, determinando i fenomeni di telepatia, visione da remoto e così via. J. Grinberg concluse che tutte le menti individuali erano collegate l’una all’altra attravero le fluttuazioni geometriche di questa matrice pre-spaziale: una dimensione che connette tutto quanto esiste nello spaziotempo, non-localmente e istantaneamente. La matrice pre-spaziale ricorda il concetto di ordine implicito di D. Bohm, di cui abbiamo parlato nel precedente articolo.

Inoltre, J. Grinberg riteneva che tali configurazioni della matrice pre-spaziale venissero poi percepite interiormente dal soggetto come sequenze di immagine. Questo è un elemento molto importante. Ricordiamo l’importanza delle immagini anche nella psicologia analitica di C.G. Jung. Viviamo in un mondo ricco di immagini e simbolismo. Sogniamo essenzialmente per immagini. L’esistenza, più che un susseguirsi di eventi, è una successione di immagini. Secondo C.G. Jung, il susseguirsi delle immagini costituisce il linguaggio dell’anima: un linguaggio che evocano simboli, archetipi, che a loro volta sono contenitori di informazioni: sensazioni, emozioni, sentimenti.

Il linguaggio delle immagini, è anche il linguaggio per comunicare con la Natura: quando la mente è libera (o quasi) da ogni pensiero, come nella meditazione, il campo neuronale e la struttura pre-spaziale naturale si sovrappongono (o quasi) perfettamente.

Gli esperimenti

Gli esperimenti di J. Grinberg erano caratterizzati da assoluto rigore scientifico. Vediamone un esempio tipico. Due persone venivano collocate in due stanze diverse e ben isolate, schermate anche dal punto di vista elettromagnetico (con delle gabbie di Faraday). Entrambi i soggetti venivano costantemente sottoposti a elettro-encefalogramma (EEG) e/o elettro-cardiogramma (ECG). Quando si mostravano delle immagini solo ad una delle due persone, le misurazioni di EEC e ECG evidenziavano delle corrispondenti variazioni anche nel secondo soggetto, remoto, sebbene non le fosse stato mostrato nulla (ben isolato dal primo soggetto).

Perché?

Secondo J. Grinberg si attuava una comunicazione diretta tra i due soggetti attraverso un trasferimento di un potenziale nella matrice pre-spaziale. J. Grinberg scoprì inoltre che una condizione importante a determinare il buon esito dei suoi esperimenti di comunicazione diretta era la sincronia tra le coppie di partecipanti, ovvero l’aver trascorso assieme del tempo (almeno 20 minuti), ad esempio in meditazione.

La visione immaginale della realtà

L’equazione “campo neuronale=pensiero = immagine interiore” richiama anche i lavori della psicologa Jeanne Achterberg. J. Achterberg asseriva che nello sciamanesimo l’immagine è da considerarsi causa e cura di una malattia. La terapia sciamanica prevede infatti, secondo J. Achterberg, il dialogo con la mente attraverso il linguaggio delle immagini, che è anche il linguaggio per comunicare con la Natura. Ritroviamo i concetti della teoria di J. Grinberg. Ma anche James Hillman porta avanti lo stesso tipo di messaggio: l’anima è la vera creatrice di tutte le immagini della nostra vita, le immagini che sono dei veri e propri portali verso la visione immaginale della realtà, sia visibile sia invisibile.

L’errore fondamentale della cultura odierna, sostiene J. Hillman, è la perdita delle tradizioni sacre:

Con il progresso delle scienze il nostro mondo diventa sempre più disumano. L’essere umano è solo, non si sente più legato alla Natura, non prova più niente per eventi che una volta erano colmi di senso simbolico. Gli uomini non sanno più parlare con le pietre, né con gli animali o le piante. La possibilità di comunicare con la Natura è perduta.

In definitiva, linguaggio delle immagini è il mezzo per comunicare in modo diretto con la Natura, come diceva J. Grinberg, ricordando che la mente è parte della Natura, non semplice osservatrice (ruolo ritagliatogli in senso riduzionista dalle scienze moderne).

L’ipotesi Sapir-Whorf

In sintesi, J. Grinberg ritiene che gli eventi che succedono quotidianamente creino delle sequenze ed associazioni di immagini, che costituiscono un vero e proprio linguaggio, espressione della capacità della mente di plasmare la matrice pre-spaziale. La corrispondenza tra le strutture del linguaggio e quelle del pensiero è stata anche formulata nell’ipotesi Sapir-Whorf , magistralmente raccontato nel film Arrival.

Ricordiamo che l’ipotesi di Sapir-Whorf, conosciuta anche come ipotesi della relatività linguistica, afferma che lo sviluppo cognitivo di ciascun essere umano è influenzato dalla lingua che parla. Nella sua interpretazione più estrema, questa ipotesi assume che il modo di esprimersi, il linguaggio, sia espressione e determini l’evoluzione del modo di pensare.

Nel film Arrival, la protagonista, Luise, apprende il linguiaggio degli eptapodi. Questo costituisce un nuovo modo di poter interpretare la realtà, per riprogrammare le sue strutture razionali fino a renderla capace di controllare il tempo in maniera ciclica. Il tempo, per Luise, diventa una nuova dimensione fisica, circolare: il tempo diventa immaginario.

Il concetto di tempo immaginario, circolare, può sembrare bizzarro, ma in realtà viene spesso utilizzato in Fisica (si parla di rotazione di Wick). Il tempo immaginario si sviluppa in una direzione verticale rispetto al tempo reale, quello che normalmente sperimentiamo: in uno stesso istante del tempo reale, è possibile muoversi avanti e indietro nel tempo immaginario, come fosse uno spazio. Questo ricorda molto la matrice pre-spaziale di J. Grinberg, dove non esiste il tempo reale.

Stephen Hawking ha reso famoso il concetto del tempo immaginario nel suo libro dal Big Bang ai Buchi Neri.

Ecco quanto diceva il fisico sul tempo immaginario:

One might think that imaginary numbers are just a mathematical game having nothing to do with the real world… but it turns out that a mathematical model involving imaginary time predicts not only effects we have already observed but also effects we have not been able to measure yet nevertheless believe in for other reasons. So, what is real and what is imaginary? Is the distinction just in our minds?

Dunque, ancora una volta la Fisica si intreccia con Psicologia e le Neuroscienze.

La Teoria Quantistica dei Campi

J. Grinberg, sebbene non fosse un fisico, aveva profonde conoscenze di fisica quantistica.

Ecco cosa scrive in un suo articolo:

Each elementary particle is a micro distortion of the basic high symmetry and high coherence lattice. Each activation of a neuronal cell is also a micro distortion of the same lattice. The conjugated activity of the brain creates a hypercomplex macro distortion of the lattice. This macro distortion results from the interactions between all the elementary micro distortions in each and every neuron in the brain and is called the “Neuronal Field”. According to the Syntergic Theory, perception appears as an interaction between an individual Neuronal Field and the lattice itself. This interaction between the Neuronal Field and the lattice creates a hypercomplex multidimensional interference pattern.

Questo modello trova corrispondenze anche Il modello del cervello dissipativo di G. Vitiello, il quale descrive e dinamiche della mente sulla base dei principi della Teoria Quantistica dei Campi (QFT). La generazione di informazione da parte del cervello-mente avviene attraverso delle rotture di simmetria, accompagnate dai cosiddetti bosoni di Nambu Goldstone (NG). Semplificando, potremmo dire che i bosoni di NG costituiscono l’informazione quantistica che conferisce ordine e forma… le micro distorsioni di cui parla J. Grinberg.

Inoltre, secondo la QFT, i bosoni di NG sono sempre accompagnati da difetti topologici (ad es. micro-vortici nei liquidi cellulari). Questi difetti topologici, a loro volta, creano le condizioni per il conferimento della massa ai bosoni di NG, attraverso le interazioni con i campi di Higgs. Il pensiero diventa energia e materia, nel verso senso fisico del termine. Le immagini si possono dunque letteralmente materializzare al nostro corpo, ovvero possono avere un diretto impatto sul nostro stato e livello di benessere: ma lo diceva già J. Achterberg che le immagini sono da considerarsi causa e cura di ogni malattia.

Conclusioni

Riassumiamo i messaggi chiave di questo articolo:

J. Grinberg sosteneva che l’attività della mente è in grado di generare un campo neuronale capace di plasmare la matrice pre-spaziale della realtà, una sorta di reticolo olografico non-locale che sta alla base di tutto.

A queste increspature del reticolo pre-spaziale prodotte dalla mente corrispondono delle immagini interiori del soggeto. Inoltre, tali increspature si propagano da mente a mente come fossero un moto ondoso che mette in comunicazione tutto con tutto.

Secondo C.G. Jung, le immagini costituiscono il linguaggio dell’anima: evocano simboli, archetipi, che a loro volta sono contenitori di informazioni: sensazioni, emozioni, sentimenti.

Per J. Hillman l’anima è la vera creatrice di tutte le immagini della nostra vita. Le immagini che sono dei veri e propri portali verso la visione immaginale della realtà, sia visibile sia invisibile.

J. Achterberg afferma che il dialogo con la mente attraverso il linguaggio delle immagini, che è anche il linguaggio per comunicare con la Natura.

L’ipotesi di Sapir-Whorf, o ipotesi della relatività linguistica, afferma che lo sviluppo cognitivo di ciascun essere umano è influenzato dalla lingua che parla, e quindi dalle immagini interiori.

La Teoria Quantica dei Campi (QFT), oggi, può arrivare a dimostrare come le immagini interiori, ovvero il pensiero, possono trasformarsi in energia e materia, nel verso senso fisico del termine.

Antonio Manzalini, PhD

neuroscienze.net

Riferimenti
Hillman, J. Il codice dell’anima (Vol. 6). Adelphi Edizioni spa, 2014.

Achterberg, J., & Cooke, K. “Prove di correlazioni tra intenzionalità a distanza e funzione cerebrale nei riceventi: un’analisi funzionale di risonanza magnetica.” Journal of Alternative and Complementary Medicine, 2005, 11 (6), 965-971.

Grinberg-Zylberbaum, J. “Brain to Brain Interactions and the Interpretation of Reality”. Universidad Nacional Autonoma de Mexico e Instituto Nacional Para el Estudio de la Concienca, Progetto: D6APA UNAM In 500693 e IN 503693.

Grinberg-Zylberbaum, J. e J. Ramos. “Modelli di correlazioni interhemisphere durante la comunicazione umana.” International Journal of Neuroscience, 1987; 36: 41-53.

Grinberg-Zylberbaum, J. et al., “La comunicazione umana e l’attività elettrofisica del cervello.” Energie sottili, 1992; 3 (3): 25-43.

Grinberg-Zylberbaum, J. “Il paradosso Einstein-Podolsky-Rosen nel cervello: il potenziale trasferito.” Physics Essays, 7 (4): 25-43, 1994.

Persinger, MA, & Krippner, S. “Sperimenta gli esperimenti ESP e l’attività geomagnetica”. Il Journal of the American Society for Psychical Research, 1989, 83.

Thaheld, F. “Non-località biologica e problema di interazione mente-cervello: commenti su un nuovo approccio empirico.” Biosystems, 2003, 2209: 1-7.

Vitiello, G. Essere nel mondo: Io e il mio Doppio. Freeman, 2004, 2006.

Umezawa, H. Development in concepts in quantum field theory in half century. Math. Japonica, vol. 41, p. 109–124, 1995.

giovedì 4 luglio 2024

Realtà Olografica/archetipica


 

La teoria secondo cui la realtà, così come la sperimentiamo consapevolmente, non è reale, risale agli indigeni che credevano che esistessimo in un sogno o in un’illusione. Nella nostra attuale linea temporale, ci riferiamo alla nostra esperienza di realtà virtuale come matrice, griglie, simulazione e ologramma.


Un grande sviluppo ha visto la fisica ricercare la modalità di interferenza delle onde, in modo particolare nella teoria della matrice S.


In fisica, in particolare in teoria quantistica dei campi, la matrice S è la somma delle probabilità di transizione (ampiezze di scattering) fra stati quantistici iniziali e finali nei processi di urto tra particelle. In base alla definizione, dato uno stato iniziale rappresentato dal vettore


e uno finale rappresentato da l'elemento di matrice S, denotato con sarà:


A partire dalla matrice S è possibile calcolare le sezioni d'urto e fornire quindi previsioni che possano essere verificate direttamente con misure sperimentali, essendo la sezione d'urto una importante quantità direttamente misurabile.

Queste teorie si basano sul concetto di entanglement molto controverso per la fisica per diversi anni.




In questa condizione, in cui i sistemi si definiscono correlati (entangled), la misura di un'osservabile di un sistema (sottosistema) determina simultaneamente anche il valore per gli altri.


Per Bohm il motivo per cui le particelle subatomiche restano in contatto indipendentemente dalla distanza che le separa risiede nel fatto che la loro separazione è un'illusione.


Secondo Bohm, esisterebbe, dunque, un livello di realtà del quale non siamo consapevoli, un ordine implicito (implicate order) che egli paragona ad una lastra olografica, nel quale la sua struttura complessiva è identificabile in quella di ogni sua singola parte, e uno esplicito (explicate order) che è ciò che realmente vediamo; quest'ultimo sarebbe il risultato dell'interpretazione che il nostro cervello ci offre delle onde (o pattern) di interferenza che compongono l'universo.


Praticamente la realtà esteriore non esiste per tutto il tempo e noi in qualità di coscienza stiamo producendo illusioni mentali e sensoriali che classificano la realtà a secondo dei punti di vista.


Uno spasso che ha creato i vari concetti di “crea la realtà che ti piace”, crea il tuo pensiero ecc.


Peccato che si esclude un universo strutturato su particolari leggi spirituali che hanno un etica e una formattazione archetipica.


In questo senso ogni nostro pensiero, ricordo o immagine correlato da emozione è un costante test che codifica la nostra natura interiore. La realtà esteriore dunque diventa una proiezione ideale per testare i nostri livelli di registrazione delle informazioni. La registrazione perfetta o iter cosmico è preimpostato da un campo coerente e geometrico che possiamo chiamare realtà archetipica. Il nostro livello spirituale si misura in forme vibratorie di distanza da questo campo geometrico. Questo campo è la chiave della formattazione e della compressione informativa, in sostanza il modello in cui le info della coscienza funzionano senza mai distruggere e bloccare energia.


In un contesto del genere diventa fondamentale svegliarsi alla realtà olografica della propria coscienza per innalzarla a livelli vibratori più adeguati.


Risultati?


Un mondo paradisiaco dove non ci sono più difficoltà e dolore.


Utopico?


No se ognuno capisse l'importanza dei propri pensieri e delle proprie sensazioni interiori.


Tutto ciò che definiamo materiale è infatti modulato dalla nostra mente, dal tocco al mangiare. Queste realtà virtuali sono co-create dal nostro sistema nervoso interno e non hanno nessuna possibilità esteriore.


Cosa serve toccare?


E' una disciplina olografica per cercare la nostra matrice d'interferenza positiva o negativa, il gesto in sé per esempio è vuoto ma produce significati mentali. Così tutto ciò che facciamo costruisce costantemente la nostra qualità spirituale.


Detto questo non ci rimane che prendere atto di tutte le interferenze che in noi non sono correttamente registrate (pensieri) e portarle ad un significato più alto.


Un'avventura molto stimolante che in realtà sta continuamente avendo a che fare con solo un essere: se stessi.


Ogni evento non processato bene rimarrà registrato con dolore nella matrice creando interferenze distruttive, a volte quando questo processo va molto distante dal programma base incominciamo ad ammalarci ed infine morire. Ma in realtà è solo un cambio di Matrice…….

sabato 17 giugno 2023

La fisica può spiegare l'Effetto Mandela?

 


Per spiegare l’effetto Mandela si sono scomodate varie discipline, dalla biologia, alla fisica, alla psicologia. Ma andiamo per gradi.

Con il termine effetto Mandela viene indicato un falso ricordo. Il soggetto è convinto di avere visto o vissuto una situazione, ad esempio, quando in realtà il ricordo inventato deriva da altri ricordi reali, i cui frammenti sono ricombinati in aggregazione. Può capitare di avere un falso ricordo anche quando il soggetto altera un fatto che è realmente accaduto, o come forma di “compensazione creativa” rispetto a vuoti di memoria.

Alcuni esempi:

C'era una serie di libri e programmi televisivi chiamata Berenstein Bears? O meglio, erano gli Orsi Berenstain?

Nelson Mandela è morto in prigione negli anni '80, sotto un regime di apartheid in Sudafrica? O è vissuto abbastanza per vedere la fine dell'apartheid ed è diventato il leader della nuova nazione, non morendo fino al 2013?

Darth Vader ha pronunciato la frase iconica, nel film L'impero colpisce ancora , "Luke, sono tuo padre?" O Luke ha detto a Vader di aver ucciso suo padre, solo che Vader ha risposto: "No, sono tuo padre?"

L'attore/comico Sinbad ha recitato in un film degli anni '90 intitolato Shazaam? O era semplicemente un mashup, esistente solo nella mente delle persone, del film Kazaam di Shaquille O'Neal con il titolo e la stella sostituiti nella memoria delle persone?

Molti altri esempi abbondano, dal colore dei diversi pacchetti di patatine Walker's all'ortografia di Looney Tunes (contro Looney Toons) e Febreze (contro Febreeze) al fatto che "Monopoly Man" abbia o meno un monocolo.

Di solito chi cerca di spiegare l’effetto Mandela con la fisica usa il determinismo.

Una delle maggiori differenze tra il mondo classico e il mondo quantistico è la nozione di determinismo. Nel mondo classico ⁠— che definiva anche tutta la fisica, compresa la meccanica, la gravitazione e l'elettromagnetismo prima della fine del XIX secolo ⁠— le equazioni che governano le leggi della natura sono tutte completamente deterministiche. Se puoi fornire dettagli su tutte le particelle nell'Universo in un dato momento nel tempo, inclusa la loro massa, carica, posizione e quantità di moto in quel particolare momento, allora le equazioni che governano la fisica possono dirti sia dove erano che dove saranno in qualsiasi momento nel passato o nel futuro.

Ma nell'Universo quantistico, semplicemente non è così. Non importa quanto accuratamente misuri certe proprietà dell'Universo, c'è un'incertezza fondamentale che ti impedisce di conoscere arbitrariamente bene quelle proprietà allo stesso tempo. Infatti, meglio si misurano alcune delle proprietà che può avere una particella o un sistema di particelle, maggiore diventa l'incertezza intrinseca ⁠— un'incertezza di cui non ci si può sbarazzare o ridurre al di sotto di un valore critico ⁠— in altre proprietà. Questa relazione fondamentale, nota come principio di indeterminazione di Heisenberg, non può essere aggirata.

Questo ci dà la possibilità di capire sostanzialmente come ad un certo livello funzionino le infinite possibilità di creare realtà. In questa ricostruzione entra in gioco anche la realtà del multiverso.

Una delle ultime scoperte su come funziona il multiverso ci descrive come l’universo sia in grado di stimolare sé stesso a produrre nuove realtà. Il pre-verso, il modello dell'universo frattale.

 

Un universo di stelle giganti delle dimensioni delle galassie nel nostro Universo esisteva prima del nostro, prima del Big Bang. Ognuna di queste mega-stelle alla fine è collassata in giganteschi buchi neri che consumano la materia della mega-stella. Il nuovo Massive Black Hole quindi ricostituisce la materia delle mega-stelle all'interno su una scala molto più piccola mentre il Black Hole (Baby Universe) si espande mentre consuma la materia dal Pre-Verse creando un modello di universo frattale.

 

Questo modello di universo frattale crea universi neonati continuamente e all'infinito diventando il motore della creazione per il multiverso. Lo stesso Pre-Verso è un universo bambino all'interno di un buco nero di un universo ancora più grande e molto più antico.

 

Tutto questo è per caso? Una simulazione? Un "pensiero" o un "sogno ad occhi aperti" di un essere creatore?



Se tutto è un sogno ad occhi aperti del creatore, ogni sogno può diventare buono o reale?

Infatti la fisica moderna, che ormai sta influenzando anche il Mainstream (Nuovo articolo), è in grado di spiegare l’effetto Mandela ma il postulato più preciso rimane il sistema reciproco di Larson.

Sistema Reciproco

Timeline

Evoluzione stellare

In questa teoria comprendiamo come esista un sistema fluido che è il reciproco della realtà dove è possibile avere il tempo come movimento. In questo ambiente diverse realtà coesistono contemporaneamente (indeterminazione di Heisenberg) e confluiscono nella scelta temporale nello spazio/tempo dove si manifesta una realtà prevalente. Questa realtà è tutt’altro che stabile ma varia a seconda di come la coscienza collettiva assorbe potenziali di prospettiva (confluenze tempo/spazio).

Ogni volta che questi eventi vengono regolati in una linea nuova o leggermente modificata abbiamo un cambiamento della realtà. Fantascienza?

Questo concetto ci mette alla prova. La nostra mente cosciente non è in grado di riconoscere gli ambienti sottili e i cambiamenti che avvengono in una regione più profonda della nostra mente che interagisce e lavora costantemente come punto di congiunzione tra spazio/tempo e tempo/spazio. Così ci troviamo con la possibilità di avere sogni, ricordi, deja vu temporali a cui non sappiamo dare un senso.

Possiamo pensare che infiniti universi paralleli si aprano davanti a noi per quanto riguarda le possibilità future, in una sorta di albero di opzioni che si ramifica infinitamente in avanti, ma questa linea di ragionamento non si applica al passato. Per quanto riguarda il passato, almeno nel nostro Universo, eventi precedentemente determinati sono già stati metaforicamente scritti nella pietra. Almeno è ciò che si credeva fino ad oggi. Infatti la grande novità è che le linee sono un paesaggio di registrazione e che la conformazione fluida di spostamento nel tempo spazio può essere cambiata cambiando la linea dalle coordinate del presente. Cambiando una linea svanisce anche il passato!! Non ci resta che diventare più consapevoli e usufruire al meglio di queste capacità della coscienza.

 

martedì 30 maggio 2023

La mente come campo puro

Per approfondimenti è disponibile il corso web di 2 ore "La fisica dell'illuminazione", richiedendolo sul Canale Telegram (costo di 20 euro).

"Il gruppo di ricerca Bandyopadhyay ha misurato direttamente una coppia di vortici di campo elettrico generati dalla rete a griglia del filamento intermedio di actina appena sotto la membrana neuronale, che attiva coerentemente tutti i canali ionici in un'area circolare della membrana lipidica doppio strato quando si propaga un segnale elettrico. Le immagini di risonanza dielettrica ottenute dal gruppo di ricerca hanno mostrato che la rete ordinata di microtubuli nel nucleo del corpo cellulare del neurone avvia e istruisce una rete cilindrica simile a una griglia di sovrastruttura di beta-spettrina e filamenti intermedi di actina che si interfacciano con il doppio strato lipidico neuronale per generare una coppia di vortici elettrici, che a loro volta regolano la temporizzazione del segnale del vortice elettrico-ionico della membrana neuronale. I complessi modelli di campo elettromagnetico spaziotemporale, che macroscopicamente formano forme d'onda continue, mentre microscopicamente sono costituiti da oscillazioni elettroniche discrete e vortici elettromagnetici, sono un'indicazione diretta di come il funzionamento del cervello e la cognizione stessa siano di natura simile ad un campo."



Questa ricerca quindi, conferma in maniera sostanziale, il funzionamento del cervello come un ricettore di una mente estesa contenuta dal campo unificato. 
Per comprendere il funzionamento completo della mente è necessario dunque un approccio di fisica al campo unificato. Le leggi che consentono lo sviluppo e la comprensione completa della capacità mentale del campo, spiegate dalla fisica, sono poi da ricercare nella disciplina interiore . Infatti possiamo studiare il funzionamento della luce come vibrazione di campo accoppiata a sequenze geometriche complesse di strutturazione del processo del pensiero in una forma toroidale. In pratica vuol dire che possiamo coltivare la nostra capacità mentale seguendo delle piccole regole di auto-organizzazione e di coerenza della luce. Queste regole prevedono la capacità di risolvere l'entropia della mente tramite la comprensione dei concetti di amore e saggezza universali che si dislocano in tutti i comportamenti e le funzioni della mente. I modelli di pensiero vanno sempre più regolati sul concetto di unità attraverso gli strumenti di accettazione e comprensione insiti nella luce. Ogni pensiero è dunque una funzione di un campo molto più esteso e vasto, mediata da una guida d'onda all'interno del cervello. Nella sua rappresentazione mentale, ogni pensiero è una frequenza d'onda di un certo tipo a seconda del contenuto d'immagine che lo confina. 

In base a come riceviamo e interpretiamo i pensieri, abbiamo specifiche influenze dirette sul corpo.
Infatti è stato dimostrato che le membrane delle nostre cellule contengono speciali proteine ​​chiamate Intergral Membrane Proteins (IMP) che rispondono ai segnali energetici provenienti dall'ambiente esterno ed interno. Questi risultati riconoscono quindi che il comportamento biologico può essere controllato anche dal pensiero. Perciò risalendo lungo il processo di strutturazione energetica del campo, possiamo intuire come da un potenziale mentale/invisibile, arriviamo ad una strutturazione fisica/visibile. 

Di conseguenza, quando focalizziamo la nostra attenzione attraverso la preghiera, la meditazione o la contemplazione, ci sintonizziamo sul campo mentale più profondo e siamo in grado di optare modifiche sulla ricezione mentale di tale campo. Ed è così che iniziamo ad accedere al nostro vero potenziale.  Quando questa energia viene trasferita al nostro DNA (senza interruzione da atteggiamenti negativi), influisce sui livelli molecolari e cellulari che guidano tutti i nostri processi metabolici fisici. 

Il processo di comunicazione tra il corpo e il campo mentale rende apparentemente personale una funzione del campo che è invece collettiva ed universale. La capacità di liberare il pensiero dal proprio confine è legata, dunque, alla nostra abilità di aprirci in maniera amorevole ad una funzione sempre più profonda del campo unificato in modo da renderci sintropici e quindi consapevoli. La consapevolezza è ciò che ci consente di coordinare le funzioni d'onda toroidali collassate nel cervello in maniera geometrica e frattale,  quindi comprensibile. Così il pensiero può essere intessuto da concetti più profondi che ne liberano il confine. 


L'ennesima conferma scientifica di un processo intuibile interiormente consente a chiunque di approcciarsi all'interiorità con rinnovata fiducia e comprensione chiara del processo che si può sviluppare.
  
Per chiunque voglia approfondire i temi, oltre al corso web della Fisica dell'illuminazione, è possibile acquistare il libro Reiterazioni infinita.



venerdì 17 marzo 2023

Intervista sui campi morfogenetici

Lunedi 27 marzo alle ore 21.00, sarò intervistato sul canale youtube di Impronte verticali , sul tema "campo morfogenetico".



                       



Rupert Sheldrake, biologo e saggista britannico, nei suoi scritti: A New Science of Life (1981) e The Presence of the Past (1988), elabora la teoria dei campi morfogenetici. Negli esperimenti che illustra e che invita a sperimentare personalmente, Sheldrake si pone il problema di prevedere il comportamento di un sistema sulla base dei comportamenti dei suoi singoli elementi e si chiede: come fanno a sapere gli uccelli migratori dove andare? Come fanno i piccioni viaggiatori a ritornare esattamente al punto in cui sono partiti avendo volato per centinaia di kilometri? Perché capita, a chi ha perso un arto di avere ancora la percezione della sua esistenza e spesso anche la sensazione di dolore legata a quell’arto, che in realtà non esiste più? Continuando poi con l’osservazione della formazione dei cristalli, della formazione di cellule diverse a partire da un’unica cellula e da un unico DNA, Sheldrake individua la presenza di un “campo morfico” responsabile dell’organizzazione della struttura e della forma del sistema, che ha una sua memoria, determinata dal contributo di ciascun membro.

Sheldrake postula quindi che la determinazione di una struttura dipende da un campo esterno di influenza associato al processo di formazione della struttura stessa. Questo cosiddetto campo morfogenetico porta con sé il “programma”, per così dire, del processo di formazione. E’ un campo a cui tutti sono collegati e con il quale tutti entrano in relazione (risonanza morfica), è una sorta di coscienza collettiva, un’unica coscienza fatta dalla coscienza di tutti gli individui. Questo campo contiene tutte le informazioni relative ad una determinata specie. Ogni individuo facente parte di una specie, attinge alla memoria collettiva della specie e si sintonizza con i suoi membri passati, a sua volta contribuendo all’ulteriore sviluppo della specie stessa. La teoria della risonanza morfica quindi spiega le cause formative dell’evoluzione, dello sviluppo embrionale ma anche dei pensieri, dei comportamenti e persino di vari fenomeni metafisici. I pensieri quindi esistono come idee all’interno del campo morfogenetico, e uno specifico programma di pensieri è un comportamento all’interno del campo morfogenetico, dunque i comportamenti sono strutture morfiche di pensiero

a un livello di nidificazione superiore. Analogamente, anche i ricordi sono prodotti dallo stesso tipo di pattern quadridimensionali di attività elettrica. I pattern specifici dell’attività neurale si sintonizzano su distinti campi morfici contenenti informazioni che producono le immagini corrispondenti ad un evento passato. Ciò significa che i ricordi in realtà non sono registrati da nessuna parte nel cervello, come tendenzialmente pensiamo, piuttosto, ogni volta vengono creati da zero nel momento presente attingendo a questi campi morfici.

L’analisi di Sheldrake della morfogenesi quindi, non si limita a spiegare l’esistenza del campo morfogenetico bensì include il meccanismo attraverso cui una struttura biologica parzialmente formata si collega al campo morfogenetico di una specie, che poi guida la crescita del resto della forma, come se l’informazione acquisita da un gruppo di esseri, in qualche modo, si fosse trasferita automaticamente anche agli altri esseri appartenenti alla stessa specie. Questo fenomeno si verifica sempre quando si raggiunge una certa soglia di individui (massa critica) che hanno acquisito quelle nuove informazioni e adottato il nuovo comportamento. Il Campo Morfico è quindi collegato al nostro inconscio individuale, come pure ciascuno di noi è collegato al Campo Morfico della propria famiglia d’origine, del proprio territorio, della propria identità nazionale, della specie umana e del pianeta. Esiste quindi un campo di ricordi, ricco di informazioni mnemonico/storiche, frutto di eventi vissuti, di credenze, di scelte di vita dei nostri antenati che possono aver condizionato, o continuano a condizionare, la nostra stessa esistenza: ogni volta che entriamo in relazione con altre persone, o che prendiamo decisioni, o compiamo delle scelte, le informazioni presenti nel nostro campo, come delle vere e proprie istruzioni comportamentali ereditate, condizionano il nostro agire in base alla risonanza morfica. Ma poiché non esiste il determinismo, cioè non siamo schiavi di ciò che abbiamo ereditato ma esiste l’ambiente che influenza ogni processo biologico e la mente è il campo più potente, noi possiamo prendere una decisione nel qui e ora, una decisione vissuta non solo mentalmente, ma anche energeticamente, e così evolvere indipendentemente dal nostro passato e dalle nostre eredità! Se l’individuo di una specie impara un nuovo comportamento, il campo morfogenetico cambia, e la risonanza morfica, come una sorta di vibrazione, si trasmette all’intera specie.

Le costellazioni familiari diventano quindi uno strumento per prendere consapevolezza di questa “memoria familiare collettiva” e modificarla. Nelle Costellazioni Familiari avviene che la persona su cui si lavora, mettendosi al centro dell’attenzione del gruppo, apre il suo campo morfogenetico all’interpretazione delle persone che agiscono come rappresentanti. Questi ultimi percepiscono in modo sottile le informazioni stratificate nell’inconscio familiare: agiscono spontaneamente, ma sono mossi dalle istruzioni presenti nel campo morfogenetico, che realmente e concretamente (ovvero fenomenologicamente) “dà forma” a una rappresentazione.

La musica dell'universo

Un'affascinante nuova ricerca rivela come le molecole biologiche possano comunicare attraverso frequenze risonanti anziché collisioni ca...